mercoledì 15 luglio 2015

Repubblica 15.7.15
Dickens
Elogio del sensazionalismo per smascherare gli ipocriti
Un articolo attribuito solo adesso allo scrittore difende la stampa dalle critiche dei benpensanti e li accusa di non vedere la vita degli “ultimi”
di Enrico Franceschini

LONDRA I giornali pubblicano solo cattive notizie. I giornali amano il sensazionalismo. Ai giornali non bisogna credere. Era questa la reazione che accolse un paio di articoli su una gazzetta londinese a metà Ottocento sulla morte di due senzatetto in un ospedale per poveri. Si potrebbe commentare che, da allora, i luoghi comuni sui media non sono molto cambiati. Ma quella accusa ai giornali di esagerare i drammi della realtà, nella Londra del 1864, provocò lo sdegno di uno che sapeva tenere molto bene in mano la penna: Charles Dickens. L’autore di Oliver Twist , il romanziere inglese di maggiore popolarità della sua era (e di ogni era, dopo Shakespeare), rispose con un essay su All Year Round , mensile dell’epoca, denunciando l’atteggiamento dei benpensanti verso i meno fortunati in una città che era in quel momento, come oggi, il centro del mondo, oltre che capitale dell’Impero britannico al massimo della potenza. Per un errore tipografico o la consapevolezza che non c’erano dubbi su chi fosse l’autore, l’articolo uscì senza firma. Più tardi venne attribuito a un giornalista, tale John Parkinson. Adesso una ricerca d’archivio condotta dal quotidiano Independent rivela che a scriverlo fu Dickens, sulla base di appunti vergati a mano da lui stesso a margine di varie copie del mensile, rinvenute fra l’enorme mole di documenti lasciati a biblioteche e musei.
Ciò che è davvero “sensazionale”, scrive Dickens, non è la presunta smania giornalistica di ingigantire la realtà, bensì la sconvolgente condizione in cui vivono e sono lasciati morire i poveri nel cuore della civiltà occidentale. Il suo intervento creò un’ondata di sdegno nazionale, innescando una campagna condotta da Florence Nightingale, fondatrice delle crocerossine, per migliorare infermeria e cure mediche per il popolo. L’identificazione dell’autore dell’articolo illumina ancora una volta l’impegno di Dickens a raccontare la vita quotidiana di un’Inghilterra in cui miseria e nobiltà si sfioravano ignorandosi, non tanto diversamente da quanto avviene ora. Proprio ieri, a Londra, 200 appartamenti di lusso sono stati venduti in 4 ore per un totale di 140 milioni di sterline, mentre a poca distanza la polizia caricava una marcia di protesta contro la “gentrification” (imborghesimento) di Camden, vecchio quartiere ribelle e punk. «Era il tempo migliore e il tempo peggiore», il celebre incipit dickensiano di
Le due città , funziona anche nel 2015: ed è questa disparità che dovrebbe fare “sensazione”.
“È straordinario essere miserabili, derelitti, moribondi?L’umanità in genere, la carità più piccola è straordinaria? È straordinario dire la verità?”