mercoledì 15 luglio 2015

Repubblica 15.7.15
Voi, falsi benefattori che trovate “normale” morire di povertà
di Charles Dickens


IL Sommo Onorevole Mr. Gathorne Hardy, presidente del Poor Law Board (Consiglio di amministrazione degli enti assistenziali rivolti alle fasce più indigenti della popolazione, ndt ), ha una rimostranza. I giornali, dice, hanno scritto della cattiva gestione dell’ospizio dei poveri in «toni sensazionalistici », e un interesse «del tutto sproporzionato in rapporto alle circostanze» si è risvegliato nella mente dell’opinione pubblica. Oltretutto, a meno che uno scrittore quale io sono fraintenda ciò che egli intende dire, è stato abbastanza cortese da specificare i particolari casi dei quali si è scritto secondo lui in toni sensazionali.
Si fa qui riferimento alle condizioni dell’Ospizio Strand Union, e alle morti degli indigenti Daly e Gibson. È sommamente istruttivo guardare in basso, dal nostro accogliente scranno alla Camera dei Comuni, mentre si fa questa geniale osservazione. Le panche dell’opposizione e del governo sono entrambe piene; i legislatori sono compiaciuti, tranquilli, attenti, appagati; il nostro oratore ben vestito e compiaciuto di sé, parla in modo tediosamente fluido e riversa le sue spudorate calunnie contro coloro che hanno testimoniato la verità in modo disinteressato. Pagato dall’opinione pubblica per tutelare i poveri, il rappresentante ufficiale di un sistema dispendioso nel quale i poveri patiscono la fame e muoiono non trova niente di più attinente all’argomento della riforma della legge sulla povertà che parlare dell’abuso di coloro che hanno svolto concretamente il lavoro del suo dipartimento, e malgrado i quali quel dipartimento e i suoi servi prezzolati, parassiti e ammiratori avrebbero continuato a stare con le braccia conserte e la faccia di bronzo a mormorare: «Va tutto bene». (...) Eppure, i benefattori di professione, gli oratori che salgono sui palchi, le grandi e luminose menti dei religiosi, uomini ben noti a Exeter Hall, e senza i nomi dei quali nessun elenco di sottoscrizione a enti di carità può dirsi completo, possono essere visti dal nostro posto di osservazione, qui, mentre segnano tranquillamente il tempo al ritmo delle cadenze verbali di Mr. Hardy, e bisbigliano tra loro che la sua performance è stata davvero meritevole di apprezzamento (...).
Accettiamo dunque la sfida di Mr. Gathorne Hardy, e ricapitolando i fatti nei confronti dei quali egli solleva eccezione, brancoliamo all’oscuro per conoscere quale sia la sua definizione di “sensazionale”. Optando per l’ospizio che egli cita a esempio, quale disciplina, quali accordi interni scopriamo essere stati presi? In che modo sbattere i tappeti tra i vari reparti, così che l’effetto sia “efficace”; polvere e febbre che ricadono depositandosi su malati e moribondi, aggravandone le sofferenze e accelerandone la fine; un garzone d’osteria squattrinato assunto come infermiere, che trema di pura stanchezza quando gli si rivolge la parola; pazienti incapaci di muoversi nel letto senza assistenza, e sorveglianti che negano loro aiuto; alcolici forniti per tener su morale e forze sistematicamente razziati ai pazienti derelitti dai sorveglianti e dagli infermieri; e un vero e proprio spaccio dei medesimi, noto come l’“Hotel Brimstone”, che prospera e fa affari tra le mura di questo ospizio; e la proposta tuttora da valutare per ridurre lo stipendio dei medici, avanzata tutte le volte che essi fanno lo sforzo di proporre una riforma. Questi sono tutti fatti documentati (...).
Passando ai documenti ufficiali pubblicati relativi alla morte del disgraziato Timothy Daly, vediamo un po’ che cosa c’è di sensazionale. Questo poveraccio era stato trovato nel suo alloggio, privo di ogni bene di prima necessità; e benché avesse di frequente implorato il medico della sua parrocchia di fornirgli da mangiare e cibo in generale, quest’ultimo aveva omesso di darglielo, presumendo che l’orgoglio di Daly sarebbe rimasto ferito qualora avesse ricevuto dalla parrocchia ciò che gli serviva (...).
Richard Gibson è morto nell’ospizio di St Giles, col corpo ricoperto di piaghe e sudiciume e parassiti, e senza adeguata alimentazione o assistenza medica. Dopo lunghe sofferenze, è stato pietosamente soppresso col gin, che si presume gli sia stato somministrato da un infermiere degli indigenti ubriaco. Il medico di guardia passava davanti al letto del pover’uomo ogni giorno, senza mai chiedere notizie sulla sua situazione, senza sapere se la sua malattia avanzava, senza notare se il suo pigiama fosse sporco o pulito. E una bara della parrocchia in seguito avrebbe nascosto le sofferenze e i torti patiti da Gibson, senza che il Consiglio o l’opinione pubblica lo venissero a sapere, se non fosse stato per un coraggioso indigente di nome Magee che ha scritto al magistrato in carica di Bow-street, dando il via così a un’inchiesta “sensazionale”, articoli sensazionali, uno shock sensazionale.
È sensazionale dire la verità? È sensazionale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su un esempio eclatante che riguarda un costoso consiglio di amministrazione che esiste su presupposti fasulli e mostra al genere umano come non vanno fatte le cose? È sensazionale essere poveri, miserabili, derelitti, moribondi? L’umanità in genere, la carità più piccola, è sensazionale?
Qual è l’opinione di Mr. Hardy al riguardo del Nuovo Testamento? Di sicuro una performance sensazionale! Il Buon Samaritano? Deve essere un personaggio molto sensazionale! E i dodici apostoli? Che dozzina sensazionale! Il loro maestro divino? Poco opportunamente e molto notevolmente sensazionale!
Traduzione Anna Bissanti © 2015, The Independent