La Stampa 4.7.15
Shanghai crolla, Pechino vieta di parlarne
di Ilaria Maria Sala
Continuano a perdere le Borse cinesi: ieri Shanghai ha fatto -5,8% dopo tre settimane in cui ha lasciato per strada il 30%. In forte rosso anche Shenzhen (-5,3%) e anche lì c’è una serie negativa. Il governo di Pechino non sa più che misure prendere – e ripiega per ora su quella più familiare: la censura. Una circolare è stata inviata a tutti i media nazionali con l’ordine di ignorare le “settimane nere” vissute dalle azioni a Shanghai, mentre sulla piattaforma Weibo (sorta di Twitter cinese) circolano voci che dietro il calo in Borsa ci siano non meglio identificati «speculatori stranieri». Che le bolle possano crearsi, ed esplodere, per ora non è concepibile né dagli operatori finanziari, né dal governo stesso. L’indice di Shanghai è più che raddoppiato in 12 mesi perché gli investitori erano persuasi che il governo sarebbe comunque intervenuto a impedire un crollo. In effetti Pechino si è messa a comprare azioni in modo massiccio, ma questo non sta fermando il crollo.