giovedì 16 luglio 2015

Il Sole 16.7.15
La tripla bolla cinese, grande rischio per l’economia globale
di Mara Monti


Ormai è chiaro a tutti, la Cina è la combinazione di una tripla bolla: quella del credito, quella degli investimenti e la bolla più grande di tutti i tempi, quella immobiliare. Ecco perché Pechino rappresenta il rischio più grande per l’economia globale. Quanto basta per essere preoccupati: a cominciare dalla deflazione. Per una economica fortemente orientata all’export, se i prezzi alla produzione scendono, i mercati occidentali rischiano di essere invasi da merce sempre più a basso costo. Se, allo stesso modo, scendono i prezzi al consumo, i prodotti che l’Europa esporta in Cina si troveranno a dover fronteggiare le aspettative di un mercato persuaso che prima o poi i prezzi si abbasseranno. Ad accentuare questo rischio, il crollo dei prezzi delle case, i deflussi valutari a livelli record, la crescita dei depositi che stanno rallentando bruscamente e il mercato del lavoro che mostra segni di fibrillazione.
A questo si aggiunge l’indebolimento dei dati economici cinesi dal rallentamento dell’export a un Pil che, nonostante la fiammata di ieri, si è contratto trimestre dopo trimestre. Segnali preoccupanti che finora trasparivano dall’economia, ma non dall’andamento delle Borse cinesi. Le quali hanno continuato a correre dando l’impressione che l’andamento fosse un segnale di una solida crescita economica, ma in realtà stava già rallentando. Una spiegazione di questa “distrazione” è stata la mossa a sorpresa della People’s Bank of China (PBoC) con l’allentamento della politica monetaria, realizzato senza svalutare la moneta. Lo yuan si è così apprezzato mentre i politici hanno iniettato liquidità sul mercato interno, andando in questo modo ad alimentare una mini bolla sui listini cinesi. Che cosa ha fatto esplodere la bolla? Forse gli investitori erano distratti perché concentrati su altri rischi, dalla Grecia, ai rialzi dei tassi americani, al prezzo del petrolio, ponendo poca attenzione su quanto stava accadendo in Cina.
Il risveglio degli investitori ha riportato l’attenzione su un rischio più pesante di un’eventuale Grexit, non ultimo il possibile contagio sul listino di Hong Kong e su altri mercati azionari asiatici. Gli Stati Uniti non sembrano per ora preoccupati da quanto sta succedendo a Pechino forti per i propri solidi fondamentali che restano un paracadute per la crescita globale.