domenica 12 luglio 2015

Il Sole 12.7.15
Mafia Capitale. La lettera del sindaco di Roma al prefetto Gabrielli
Marino: «Costretto a prorogare i contratti affidati senza gara»


Schiacciato dal peso di un bilancio «con uno squilibrio strutturale quantificabile in oltre 800 milioni di euro». Stretto dalla morsa di un’ipotesi di danno erariale avanzata dalla procura regionale della Corte dei conti «pari a ben 340 milioni per illegittima corresponsione del salario accessorio dal 2008 al 2012». Costretto, soprattutto, dall’eredità dell’assenza di un bilancio preventivo approvato «in tempi utili per avviare e completare una gara» il sindaco di Roma, Ignazio Marino, racconta che la proroga degli affidamenti diretti è stata una condizione finora quasi inevitabile da cui sta cercando di uscire. Con una lettera di 20 pagine al prefetto di Roma, Franco Gabrielli, datata primo luglio e ora agli atti dei documenti trasmessi dal prefetto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Il documento di Marino, citato nella relazione finale di Gabrielli, affronta subito e per oltre la metà delle pagine il dissesto finanziario del bilancio del Campidoglio. Cosa c’entri con Mafia Capitale, è presto detto. Il sindaco di Roma deve rispondere a un’obiezione pesante, decisiva: perché mai, se tra il primo gennaio 2011 e il 13 giugno 2013 - gli ultimi due anni del mandato di Alemanno - gli affidamenti di appalti senza gara coprono il 36% circa del totale del Campidoglio, per un valore di oltre 5 miliardi, poi, tra giugno 2013 e dicembre 2014, con la nuova giunta, le procedute negoziate diventano pari al 72% del totale, per un valore di un miliardo. Tutti appalti senza gara, affidamenti rinnovati per somma urgenza. Dove ci sono, appunto, in grande quantità, i contratti per i Buzzi e soci, la premiata ditta Mafia capitale scoperchiata dall’indagine della procura di Roma giudata da Giuseppe Pignatone. La risposta di Marino è che «gli uffici sono costretti ad agire secondo il regime di gestione provvisoria con una prospettiva temporale circoscritta al mese». Mancano, sostiene, le « condizioni minime per espletare le gare, quando si tratta di servizi irrinunciabili». Così «il ricorso alla proroga dei contratti in essere» si legge «rappresenta quasi sempre l’unica via percorribile» e per il sindaco «spiega le decine di proroghe e gli affidamenti diretti nel sociale».
Marino sottolinea come al suo arrivo abbia subito sollecitato palazzo Chigi, con il premier Enrico Letta, e l’Economia, con il ministro Fabrizio Saccomanni, attraverso l’assessore al bilancio Daniela Morgante (che poi ha abbandonato la giunta) e ora con l’assessore Silvia Scozzese (potrebbe lasciare anche lei). Scatta così l’ispezione del Mef, l’esito - pesantissimo - è consegnato al Comune il 4 aprile 2014. Marino riassume 32 punti critici evidenziati dall’Economia «sull’attività negli anni precedenti all’attuale consigliatura» e il 16 ottobre 2014il Campidoglio trasmette le controdeduzioni. Caso singolare, solo il 27 maggio scorso la Ragioneria generale dello Stato risponde e, tra l’altro, al Mef «ribadiscono alcuni importanti criticità».
Marino segnala al prefetto tutte le iniziative per la trasparenza e la legalità intraprese, compresa l’introduzione recente del whistleblowing, la procedura molto diffusa negli Usa che consente a un dipendente di denunciare illeciti ravvisati negli uffici. Nella relazione finale di Gabrielli emerge poi che l’ex direttore tecnico del municipio di Ostia, Aldo Papalini, già coinvolto e arrestato in un’inchiesta sull’affidamento delle concessioni agli stabilimenti balneari, girava nelle aree a traffico limitato di Ostia con permesso intestato al boss Carmine Fasciani, appartenente ad uno dei clan mafiosi che si spartiscono gli affari criminali del litorale capitolino. Interviene l’assessore alla legalità, Alfonso Sabella: «Abbiamo già ridisegnato la struttura capitolina,il cambio è già in atto: dal 2015 è previsto il controllo successivo di legittimità del 20% degli atti dell’amministrazione capitolina,dal 2016 del 25% e dal 2017 del 30%. Si tratta di una mole enorme di lavoro: migliaia e migliaia di documenti». E aggiunge: «Da qualche giorno, grazie al piano anti-corruzione, è entrata in vigore la rotazione di funzionari e dirigenti».