martedì 2 giugno 2015

Repubblica 2.6.15
Nichi Vendola
“A sinistra nascerà un nuovo partito il nostro avversario è il renzismo”
“Oggi a me preme bloccare la riforma della scuola”
“Il Pd è riuscito a riesumare Berlusconi, sta al governo con Alfano: si è allontanato dai suoi riferimenti sociali”
“La Paita in Liguria ha scelto la destra, avrebbe perso comunque”
“La cavalcata wagneriana del premier ha avuto il primo vero inciampo”
Elezioni anticipate?
intervista di Giovanni Casadio


ROMA «Oggi i dem si consolano con il gioco delle bandierine sulle Regioni..., ma la cavalcata wagneriana di Renzi, con tanto di militarizzazione della contesa politica all’interno del Pd, ha avuto il primo vero inciampo». Nichi Vendola, il leader “rosso”, annuncia la nascita del nuovo partito della Sinistra: «Facciamolo, è il momento».
Vendola, colpa della sinistra se ha vinto Toti e la destra in Liguria?
«Assolutamente no. Conosce l’aneddoto del generale nazista che chiede a Picasso se avesse fatto lui Guernica?
E Picasso gli risponde: “No, l’avete fatto voi”. Ecco, avete fatto tutto voi, cari compagni del Pd. Avete riesumato Berlusconi, sottoscritto il Patto del Nazareno, fatto il governo con pezzi di centrodestra e adottato a Palazzo Chigi un’agenda politica che non è certo quella sottoscritta nell’accordo “Italia bene comune” tra Sel e Pd».
La sinistra però ha contribuito a rianimare Berlusconi e Salvini?
«Salvini viene rianimato dalle politiche dell’austerity europee che evocano gli animali spiriti del populismo di estrema destra. È un imprenditore della paura, che catalizza il consenso di chi è smarrito di fronte a una difficile prospettiva di futuro».
Se non ci fosse stata la lista di Pastorino, avrebbe vinto la Paita?
«Penso che avrebbe perso in ogni caso, perché tra due destre l’elettorato ha scelto l’originale. Il discorso va rovesciato. Alle primarie, il centrodestra ha fatto vincere la Paita. Il Pd in Liguria ha investito sull’apertura a destra. La ministra Pinotti è andata a benedire questa deriva di una destra travestita da sinistra ».
Il Pd di Renzi è destra travestita da sinistra, secondo lei?
«Sì, è quello che penso. Se mi concentro sugli ingredienti cruciali del ventennio berlusconiano li ritrovo nel biennio renziano: l’attacco all’articolo 18, l’aggressione alla scuola pubblica, il modello autoritario di riforma elettorale».
Lei vorrebbe elezioni anticipate?
«Siamo in un quadro non chiaro e non pulito. Il programma di questo governo non ha avuto nessuna vera validazione democratica. Ma oggi a me preme bloccare la “buona scuola” e cambiare il segno di una riforma, che è sfregio alla cultura democratica del paese. Non sono contento del conflitto così acuto e radicale che ci oppone al governo Renzi, però è il figlio della scissione operata dal premier tra il Pd e i suoi riferimenti sociali, che sono il mondo del lavoro e della scuola».
Il Pd è comunque l’alleato a cui pensate?
«Il renzismo è un nostro avversario. In molti casi per le stesse ragioni per le quali abbiamo combattuto il berlusconismo. Non è che le medesime cose fatte dal Cavaliere nero sono peccato mortale e fatte dal segretario fiorentino sono peccato veniale ».
Cosa nasce a sinistra?
«Sel, pezzi di Pd, altri movimenti, reti locali ci siamo presentati con simboli diversi in ogni regione. Ma abbiamo guadagnato in diverse realtà. Ora tutti quelli che sono interessati al futuro della sinistra siano generosi per costruire una rete, nonostante le condizioni siano difficili. Perché quando la sinistra fa la destra è tutta la sinistra che viene sfregiata e delegittimata. Chi ha voluto rendere utile la protesta contro Renzi ha scelto i 5Stelle».
State per approdare a un partito con Landini, Civati, Fassina?
«Abbiamo avuto una indicazione che dice “fatelo, fatelo subito e fatelo bene” il nuovo soggetto politico».
Non le è piaciuta la fuga in avanti di Civati con il movimento “Possibile”?
«Ognuno porta al fuoco le proprie fascine, dobbiamo però coordinarci».
Il M5stelle toglie spazio alla sinistra italiana?
«I 5Stelle non possono cantare vittoria, anche se ora hanno radicamento territoriale ed è certo importante. Noi abbiamo avuto qualche difficoltà a spiegare le scelte fatte in alcune realtà, però la strada per la sinistra è ampia».
Contenti di avere svelato che Renzi non è invincibile?
«Io spero che Renzi mediti la lezione e che possa giocare le proprie partite senza truccare le carte, senza colpi di mano, ma imparando ad ascoltare e confrontarsi».
Prevede una scissione nel Pd?
«Vedo intanto il primo inciampo di Renzi. La realtà è uscita dalle urne e racconta una storia molto diversa da quella che lui narra nelle conferenze stampa».