venerdì 26 giugno 2015

Repubblica 26.6.15
Cocchi, il docente contestatore
“Raccoglieremo le firme per abrogare queste regole”
intervista di Corrado Zunino


ROMA . Giovanni Cocchi, maestro per vent’anni, prof di medie per i successivi quindici (al Guercino di Bologna). E’ diventato il simbolo della protesta contro la riforma della scuola. «Ho discusso del disegno di legge con Renzi per un quarto d’ora, ognuno è rimasto delle sue idee, poi, quando è andato alla lavagna, gli ho rifatto il verso in video».
Perché Bologna e perché lei al centro della rivolta?
«Bologna ha la stessa tradizione forte della scuola italiana: affonda le radici nella Resistenza e nella Costituzione. Io sono riconosciuto perché sono solo un insegnante. Non sono iscritto a un sindacato e da sempre sono un elettore di sinistra deluso. Quando il Pd va al governo diventa irriconoscibile».
Per ora ha vinto Renzi con la sua Buona scuola. Come reagirete?
«Non è finita qui. D’istinto dico che da settembre la scuola italiana farà di tutto per non far passare la riforma. Non ci sarà collaborazione con i presidi e i loro staff, sulle scartoffie da firmare creeremo problemi. Ci dedicheremo a insegnare ai nostri ragazzi, quello è sacro ».
E fuori?
«Raccoglieremo le firme per abrogare una legge che divide territorio da territorio, quartiere da quartiere e che nelle scuole ricche formerà la nuova classe dirigente e in quelle povere manodopera disponibile impossibilitata ad affrancarsi nella vita. Un ritorno indietro di decenni».