giovedì 25 giugno 2015

Repubblica 25.6.15
“Via i libri gender dalle aule di Venezia”
Il neo-sindaco Brugnaro: “Sono temi da lasciar trattare a casa”
La replica. I volumi erano a disposizione degli educatori, nessuno li aveva imposti Questa è una censura di regime
di Francesco Furlan


VENEZIA. Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia di Venezia i bambini probabilmente non potranno più ascoltare la storia (vera) di Tango, cucciolo di pinguino allevato dai suoi due papà Roy e Silo allo zoo di Central Park a New York, o scoprire nel viaggio del “Piccolo uovo” illustrato da Altan quanto siano diverse le famiglie, comprese quelle con due mamme o con due papà, e quanto sia uguale l’amore che si può ricevere. Non potranno perché sono banditi dagli scaffali scolastici i libri in cui si affacciano genitori dello stesso sesso. Lo ha deciso il nuovo sindaco di Venezia, l’imprenditore Luigi Brugnaro, candidato civico sostenuto da tutto il centrodestra, che ieri ha annunciato il ritiro dei volumi dalle scuole comunali frequentate dai piccoli fino ai sei anni. «L’avevo promesso in campagna elettorale e l’ho fatto», ha spiegato Brugnaro, «ho dato ordine agli uffici che vengano ritirati tutti i libri con genitore 1 e genitore 2 dalle scuole, ma non dalle biblioteche, dove c’è libertà di scelta». Per Brugnaro sono «i genitori a doversi occupare di educare i figli su queste cose, non la scuola. Noi non vogliamo discriminare i bambini, a casa i genitori possono farsi chiamare papà 1 e papà 2 ma io devo pensare a quella maggioranza di famiglie dove ci sono una mamma e un papà». Un concetto che l’imprenditore eletto dieci giorni fa, sostenuto da parte del mondo cattolico, aveva già declinato più volte in campagna elettorale, e che ora in città sta accendendo gli animi.
La decisione di Brugnaro arriva a poche ore dal Family day di domenica a Roma a sostegno della famiglia tradizionale e contro il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili e le adozioni gay. A Venezia i libri sull’omogenitorialità erano stati introdotti all’inizio del 2014 in un percorso di educazione alle diversità che aveva visto l’acquisto di oltre mille volumi di 49 titoli scelti da bibliotecari e psico- pedagogisti. Tra i più discussi già all’epoca c’erano “E con Tango siamo in tre” di Peter Parnell e Justin Richardson, e “Piccolo Uovo” con testo di Francesca Pardi e illustrazioni dell’autore della Pimpa. Un progetto che la delegata del sindaco per i Diritti civili e contro le discriminazioni, Camilla Seibezzi, era riuscita, con molta fatica, a far digerire anche a una fetta del Pd, principale partito della precedente giunta comunale. «Io avevo messo i libri a disposizione degli educatori, non erano stati imposti. Il nuovo sindaco invece, togliendoli dagli scaffali, impedisce di parlare di certi argomenti con i bambini. Questa è una vera e propria censura di regime, Brugnaro dica pubblicamente quali titoli metterà al bando», commenta Seibezzi, mobilitata per lanciare una campagna nazionale contro la scelta del sindaco. «Il progetto - aggiunge - era stato avvallato da importanti università, tra tutte La Sapienza di Roma, ed era sostenuto da settanta Comuni, di centrosinistra e di centrodestra, in tutta Italia».
Nicola Fuochi è il titolare del “Libro con gli stivali”, libreria per l’infanzia di Mestre che poche settimane fa a Genova ha conquistato il premio Andersen come migliore libreria dell’infanzia d’Italia. «Come libraio ciò che più mi amareggia è che per giudicare bisognerebbe prima averli letti questi libri e mi sembra che non tutti l’abbiano fatto».