mercoledì 24 giugno 2015

Repubblica 24.6.15
Il neurologo
“Ecco perché anche un over 70 può vivere al massimo”
intervista di E. D.


«IN questa ricerca c’è una buona notizia. Non esiste un decadimento progressivo e generale del cervello. Alcune funzioni restano al top fino ai 70 anni, se non oltre» sottolinea Sandro Iannaccone, primario di riabilitazione dei disturbi neurologici, cognitivi e motori all’ospedale San Raffaele di Milano.
Perché il cervello invecchia?
«Fisiologicamente il numero di neuroni si riduce a partire dai 30 anni circa. Ma questo non è un grande problema. Abbiamo più cellule di quante ce ne servano e il cervello sa riorganizzarsi per mantenere le sue funzioni nonostante la diminuzione dei neuroni» Come si previene l’invecchiamento?
«Occorre mantenere il cervello attivo come se fosse un muscolo, avere un sonno regolare perché durante il riposo si immagazzinano le informazioni, seguire una buona dieta, fare esercizio fisico, evitare fumo, alcol, droghe anche leggere ed eliminare in generale tutti fattori di rischio del sistema cardiovascolare. Bisogna poi imparare a sfruttare i punti forti del cervello a ogni età».
Ad esempio?
«Da giovani si possono affrontare grossi carichi di attività. Ma dopo 30 o 40 anni di lavoro converrebbe puntare sulle capacità di sintesi e di giudizio di una persona. L’intelligenza fluida, tipica dei giovani, è infatti molto costosa per il cervello in termini energetici. È naturale che con l’età venga sostituita dall’intelligenza cristallizzata».
I risultati diversi nelle varie fasce d’età non possono essere frutto di educazioni diverse?
«È rischioso mettere insieme dei giovani cresciuti di fronte al computer con persone nate due o tre generazioni prima. Io e i miei coetanei ci siamo formati attraverso un approfondimento tranquillo, mentre oggi vengono privilegiati compiti visuali e pratici, e le conoscenze sono più ampie ma meno dettagliate. Credo che la differenza nell’ampiezza del vocabolario sia attribuibile anche a questi mutamenti sociali».
(e.d.)