Repubblica 14.6.15
Base dem sconfortata “Le sezioni si svuotano e la gente non ci parla”
Nel giorno del tesseramento molte le sedi che restano chiuse Lite nel circolo dove era iscritto Buzzi: “Il segretario è lo stesso”
La segretaria di Campo de’ Fiori: “Nei cittadini manca la voglia di reagire” Anche il commissario Orfini ammette: “In certe zone è scoppiata una guerra tra circoli”
di Annalisa Cuzzocrea
MILITANTI Ieri il Pd di Roma ha cominciato il tesseramento in molti quartieri. La procedura è commissariata, ci saranno controlli stringenti su chi prende la tessera che è passata da 20 a 30 euro
ROMA. Marina guarda il volantino e sbotta: «Ma lo avete visto il giardino qui dietro? Vi rendete conto di com’è ridotto? Siamo al centro di Roma, e largo Cairoli è invasa dalla spazzatura!». Ha portato il tesseramento in piazza, il Pd romano. Lo ha fatto in un week end difficile, quello che segue i nuovi arresti di Mafia Capitale. Per spiegare che sta ripartendo, che a questo serve il commissariamento, che si è fatta e si farà pulizia. Ma le persone come Marina, che almeno si fermano a parlare, a sfogarsi, sono poche. «Manca la voglia di reagire - dice Giulia Urso, segretaria del circolo storico di via Giubbonari - le persone non vengono neanche a darci contro, è come se nei cittadini si fosse instaurata una totale indifferenza alla politica. Ma nel dna del Pci c’è la capacità di rialzarsi». Prende i volantini con scritto “più il Pd fa più Roma cresce”, prova a distribuirli ai passanti. Incassa i rifiuti con un sorriso rassegnato, ma con Marina parla a lungo. «Noi siamo di sinistra», dice lei, bruna, 40 anni, una bimba che la guarda con gli occhi sgranati. «Non è possibile abbandonare un giardino così. Questa giunta dov’è? Dov’è il sindaco? ». Prova a dire, Giulia, che i guai di Roma sono cominciati con la destra. «Non è che si può dare la colpa sempre a chi c’era prima», continua Marina. I passanti si fermano, fanno sì con la testa. «Sono di sinistra perché sono stata educata in un certo modo, mio padre era operaio, ma il Pd la classe operaia, quella che oggi è nei call center, l’ha persa. Noi abitiamo al Quarto Miglio, quando piove i bambini non possono andare a scuola perché entra acqua. Vi pare possibile? Nessuno fa niente, e c’è un giro di mazzette di cui non si vede la fine ». I militanti del circolo rintuzzano con poca convinzione. Lei promette che magari passerà. Non è una nuova tessera, ma «stamattina ne abbiamo fatte 15», assicurano, e «tre erano nuovi iscritti. Non pensavamo che in un momento così si convincessero, eppure». Passa a salutare Laura Zorzi: «Era la moglie dell’autista di Togliatti. Lui è morto un anno fa». Qualche simpatizzante che riceve le e mail viene a salutare. Di facce nuove, davvero poche. È così anche a Ponte Milvio, il circolo che fu di Enrico Berlinguer, che in una mattina di sole rinnova le sue tessere, ma non va oltre. E a Monte Spaccato, quartiere popolare vicino all’Aurelia, dove nell’ora del mercato, al circolo che è proprio di fronte e che per l’occasione ha spalancato le porte, entrano quasi solo militanti. Anche se a un certo punto arriva Mario, 70 anni, che: «Io questi Grillo, Salvini, non li sopporto. Non mi ero più iscritto dalla morte di Berlinguer, ma ora ci sto pensando». Vicino alla stazione Tiburtina il circolo Italia è rimasto chiuso: «Stiamo affrontando l’emergenza profughi con una raccolta di viveri, qui vicino il centro di via Cupa sta scoppiando - racconta Claudio - e Marino non si è visto». È rimasto chiuso anche il circolo Versante Prenestino, quello dove aveva preso la tessera Salvatore Buzzi, uno dei principali indagati di Mafia Capitale. «Il commissario Migliore ha affidato i banchetti ai segretari di circolo eletti con il tesseramento gonfiato dell’anno scorso. A queste condizioni noi non ci stiamo», hanno fatto sapere i responsabili. Il presidente Matteo Orfini ribatte rassegnato: «Lì è in atto una guerra tra circoli, ma stavolta il tesseramento lo abbiamo commissariato. Ci sono una serie di meccanismi che non consentiranno trucchi». Non hanno ancora avviato il tesseramento neanche a Monteverde Vecchio, dove venerdì sera la festa dei giovani democratici è stata - a sorpresa - un successone, con 400 coperti ai tavoli improvvisati in piazza. Gli organizzatori sono ventenni come Lorenzo e Tommaso, che ti spiegano che in questo momento impegnarsi nel partito ha ancora più senso «perché se non lo fai tu ci sono gli altri, hai perso in partenza». Con i negozi vicini come sponsor e gli amici che si sono offerti di spostare casse di birra e salsicce hanno creato un evento cui stasera ha deciso di andare anche Ignazio Marino. «Mio nonno, che viene da Botteghe Oscure, mi ha detto: mi hai fatto tornare indietro di 60 anni», racconta Tommaso. E Maddalena Messeri, 24 anni, presidente dei giovani pd di Roma, prova a spiegare: «Adesso sembra sia tutta colpa del Pd, perché ci siamo presi tutte le responsabilità, stiamo facendo pulizia. Ma il 416 bis ce l’hanno quelli della destra. Bisogna andar fuori e dire forte che la maggior parte di noi lavora per la città senza fare porcate ».