mercoledì 10 giugno 2015

Repubblica 10.6.15
L’agenda di Buzzi che spaventa i palazzi del potere
di M. E. V.


ROMA Ci sono segnati il giorno del compleanno di Gianni Alemanno e la data della morte di Lucio Dalla. La febbre della figlia, il derby Roma-Lazio, quello della finale di Champions Bayern-Chelsea e gli appuntamenti al concessionario per la Porsche. Salvatore Buzzi si appunta quando deve andare dal dentista, registra il giorno della morte di Giorgio Chinaglia e quello in cui «inizia il caldo» o il Ramadan. Ma ci sono soprattutto note di soldi da dare, conti delle cooperative e appuntamenti con politici per pranzi, cene, riunioni. Dettagli che i carabinieri del Ros stanno verificando ma che potrebbero trasformarsi in un uragano per i palazzi del potere. Perché, a giudicare dalla sua agendina, trovata durante una verifica fiscale nel novembre del 2012 (e non bastasse quello che raccontano le carte depositate dalla procura), Buzzi aveva davvero gli “agganci giusti”. Aveva decine di appuntamenti al giorno, in un vortice di relazioni sociali e, probabilmente, professionali. Si scopre così che il braccio destro di Carminati incontrava politici di qualsiasi partito. Il 19 gennaio, si legge sulla sua agendina, alle 10 del mattino incontra Massimo D’Alema e Enrico Gasbarra, eurodeputato ed ex presidente della Provincia di Roma, a piazza di Pietra, a due passi da Montecitorio. Che il 2 marzo, invece, alle 15 vede l’attuale governatore Nicola Zingaretti, mentre una settimana dopo, viene annotato in agenda il nome Veltroni. Il 13 giugno incontra il dirigente di polizia Maurizio Improta, all’epoca capo dell’ufficio immigrazione, proprio in via Patini insieme a Luca Odevaine.
Ancora, accanto alle note personali quali ricoveri dei suoi familiari o le loro date delle vacanze, compaiono una serie di appuntamenti infiniti. Il notaio e l’avvocato ma anche le udienze del Tar sui suoi ricorsi e i calcoli per stabilire il guadagno delle sue cooperative o dei suoi affari. Ci sono le visite alla Fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno e le riunioni del consiglio comunale. Le dimissioni di Renata Polverini e le cene con «Marroni » (Buzzi aveva rapporti, come mostrano le informative dei carabinieri, sia con il padre sia con il figlio, rispettivamente Angiolo e Umberto, deputato Pd). Ancora, il 30 ottobre 2012, il ras delle cooperative incontra di nuovo l’ex presidente del Consiglio D’Alema, sempre stando agli appunti trovati sulla sia agenda.
Le persone indagate e più spesso richiamate come suoi interlocutori dall’ordinanza, ci sono tutte, al gran completo. Gli incontri con l’allora assessore capitolino all’Ambiente, Marco Visconti, con l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno e con l’ex amministratore di Ama, Franco Panzironi, tutti e tre indagati, sono quasi settimanali. Così come quelli con Massimo Carminati («Massimo», si legge nelle note) che, secondo il procuratore aggiunto Michele Prestipino e i pubblici ministeri Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, era il suo socio in affari, con Luca Gramazio e con il capo di gabinetto del primo cittadino, Antonio Lucarelli.
E su tutto questo, ora, sono in corso gli accertamenti dei carabinieri del Ros. Anche se lui, Buzzi, l’11 marzo dal carcere di Nuoro ha scritto una lettera ai pubblici ministeri che hanno chiesto e ottenuto il suo arresto, in particolare a Paolo Ielo. «Non riesco a capacitarmi — scrive — della violenza giudiziaria e di quella mediatica che ha fatto strame di quelle minime garanzie previste per l’indagato: sono già stato condannato a mezzo stampa e oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti ». Ancora, l’uomo che si assicurava ogni appalto, ha continuato: «Io credo fermamente che né lei né i suoi colleghi abbiate letto con cura le migliaia di pagine di intercettazioni e relazioni prodotte dai Ros, quindi siete stati fuorviati dalle tante inesattezze scritte e mi creda ce ne sono tante». Infine un giudizio sull’inchiesta che lo tiene in carcere dal 2 dicembre scorso con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso: «è colma di lacune, di imprecisioni, priva dei più elementari riscontri. Penso che molte carte non siano state lette o, peggio, lette e non capite».