La Stampa 7.6.15
Sbarchi, adesso è emergenza vera
Migliaia di profughi soccorsi in mare
In arrivo nei porti italiani su navi militari tedesche e irlandesi, da gennaio già 50 mila salvati
di Guido Ruotolo
È alla deriva, il popolo disperato di migranti che abbandona la Libia. Migliaia ne sono stati salvati ieri. Erano a bordo di piccole imbarcazioni, di gommoni con i tubolari sgonfi. Alle otto di sera l’ammiraglio Pier Paolo Ribuffo, che guida l’operazione «Mare Sicuro», commenta: «È stata una giornata particolarmente intensa. Abbiamo soccorso 3.228 migranti e almeno altri trecento entro sera saranno a bordo delle nostre navi».
Alla deriva
Erano alla deriva. Lo conferma lo stesso ammiraglio Ribuffo: «Delle quindici imbarcazioni soccorse, sette erano barconi di legno sovraccarichi al punto tale di non essere in grado di navigare». Anche le operazioni di trasbordo - nonostante il mare fosse calmo - sono state particolarmente delicate, per il rischio che i natanti con i profughi potessero ribaltarsi.
Sono arrivati ai confini delle acque territoriali libiche i mezzi navali europei. Non solo la corvetta della Marina militare «Driade» o il pattugliatore «Vega». C’erano anche due unità militari tedesche («Berlin» ed «Hessen») ed una irlandese, «Eithne». Oltre alla nave di un cittadino maltese, la «Phoenix», che ha deciso di soccorrere i migranti.
«Noi siamo impegnati non in una attività di soccorso - spiega l’ammirazione Ribuffo - ma di contrasto ai trafficanti di migranti. È da quando è partita “Mare sicuro” abbiamo arrestato 125 scafisti. Naturalmente se si deve prestare soccorso a mezzi navali in difficoltà, accorriamo».
Unità militari
Le navi militari tedesche e irlandesi cariche di migranti, arriveranno oggi nei porti italiani (alcune, sicuramente a Palermo e Cagliari). È da qui, i profughi verranno smistati nei diversi centri di accoglienza. Il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento diritti civili e immigrazione, nei giorni scorsi ha inviato una ennesima circolare ai comuni per sollecitare la disponibilità alla accoglienza. «Da lunedì - dice il prefetto - invieremo nelle regioni del Centro-Nord almeno duemila, tremila migranti che non riusciamo più ad ospitare nella Sicilia che ormai è strapiena».
È impressionante la dimensione dell’esodo così massiccio. Che ricorda gli sbarchi albanesi sulle coste pugliesi agli inizi degli anni Novanta. Ieri, in un sol giorno, quasi quattromila migranti erano a bordo di quindici natanti di ogni dimensione. E ciò dà anche l’idea della situazione critica che vivono gli «stranieri» in una Libia dove i tagliagole dell’Isis avanzano, e dove gli stessi leader di formazioni islamiste gestiscono insieme alle organizzazioni criminali il traffico di «esseri umani».
In 50 mila
Siamo a quasi cinquantamila arrivi dal primo gennaio a oggi. Rispetto allo stesso giorno del 2014, quasi diecimila in più. Insomma, se questo trend va avanti, si confermano le stime di duecentomila arrivi entro la fine dell’anno.
Colpisce che tutto questo accada a poche ore dalla seconda retata di Mafia capitale che ha svelato le speculazioni criminali della organizzazione di Carminati ma anche di esponenti politici capitolini e non solo. E con una Europa molto avara di solidarietà e di quote di migranti che ogni Paese dovrebbe vedersi assegnate. Molti Paesi non sono disposti ad accogliere migranti.
Sarà decisivo capire cosa accadrà nelle prossime ore. Di certo, l’Europa è in ritardo. E anche il naviglio dei trafficanti non sembra essere sufficiente a soddisfare la domanda di partenze per l’Europa. «Mare Sicuro», è partita il 12 marzo. «Da allora - ricorda l’ammiraglio Ribuffo - sono stati salvati 40.000 migranti in 247 operazioni di soccorso». E oggi, i migranti salvati dai tedeschi e dagli irlandesi sbarcheranno in Italia.