domenica 7 giugno 2015

Corriere 7.6.15
Di che cosa parliamo quando parliamo di ricchi
di Danilo Taino


Tra i privilegi (si fa per dire) dei ricchi, c’è il discutere di quando si è davvero ricchi. Un mio conoscente sostiene che si può dire di essere ricchi sul serio quando si può vivere (bene) con il reddito dato dagli interessi degli interessi sul proprio capitale. Dibattito che fortunatamente eccita poco. Soprattutto il resto del mondo. Questo per dire che è difficile stabilire statisticamente dove comincia la ricchezza di un individuo.    Ora, però, possiamo sapere chi fa parte, almeno nei Paesi considerati a maggiore benessere, di quell’ 1 per cento con il reddito più alto: cioè di quella fetta di popolazione contro la quale si mobilita da qualche anno il movimento che dice di rappresentare il 99% .
   Il merito di questa chiarificazione è di Branko Milanovic, un economista ex Banca mondiale oggi alla City University di New York: studioso della distribuzione della ricchezza. Utilizzando dati dell’organizzazione lussemburghese no-profit Lis, ha calcolato che reddito deve avere una persona, dopo avere pagato le tasse, per potere entrare nell’ 1% in 25 Paesi. Il numero per l’Italia, che in questa classifica è al 21° posto, è 74.134 dollari (circa 66.670 euro al cambio corrente): da qui in poi siete nel pianeta dei pochi. Attenzione, però. Come tutte le statistiche, anche questa ha le sue complicazioni. Il calcolo è per esempio fatto tenendo conto del costo della vita nei diversi Paesi. Soprattutto, è realizzato sul singolo: una famiglia di tre persone, dunque, deve triplicare quella cifra per entrare nell’esclusivo club.
   Comunque. Se siete svizzeri, per entrare nell’ 1% dovete avere un reddito annuo netto di 171.832 dollari: è la soglia più alta tra i 25 Paesi (ricchi) considerati da Milanovic. La soglia più bassa, al numero 25 della classifica, sono i 46.371 dollari della Polonia. L’Australia, seconda, è a 157.517 dollari; gli Stati Uniti, terzi, a 151.534 . Per fare confronti più vicini — non solo in senso geografico ma anche come modello redistributivo europeo — la Francia è quarta, a 123.760 , la Germania è tredicesima a 95.150 , la Grecia al 22° posto con la soglia a 71.769 dollari.
  A ben vedere, la protesta dei « 99% » non è esattamente contro dei nababbi. Forse, se proprio si vuole protestare contro i ricchi, meglio cercare chi prospera grazie agli interessi degli interessi sul suo patrimonio. Certo, in quel caso la statistica non aiuta; e lo slogan è più complicato.