martedì 23 giugno 2015

La Stampa 23.6.15
L’Onu contro Israele e Hamas
“A Gaza crimini di guerra”
La rabbia di Netanyahu: il rapporto è frutto di un’ossessione contro di noi
di Maurizio Molinari


«Durante la guerra di Gaza sono stati commessi crimini di guerra da parte di Israele e dei gruppi armati palestinesi»: è questa la conclusione della commissione d’inchiesta del Consiglio Onu per i Diritti Umani sul conflitto combattuto della scorsa estate, contenuta in un rapporto rigettato da entrambi i contendenti, con il premier di Gerusalemme che parla di «ossessione contro di noi».
«Senza precedenti»
Il documento, frutto della commissione presieduta dall’americana Mary McGowan Davis, imputa all’esercito israeliano l’«uso sproporzionato della forza nelle aree civili» e ai gruppi armati palestinesi, Hamas e Jihad Islamica, di aver «bersagliato aree civili con i razzi». Sebbene l’impostazione si proponga di essere imparziale, il contenuto delle accuse allo Stato ebraico è prevalente. «L’estensione delle devastazioni e delle sofferenze umane a Gaza è stato senza precedenti ed influenzerà la prossime generazioni» afferma McGowan Davis, suggerendo un’indagine da parte del Tribunale penale internazionale non solo su quanto avvenuto nella Striscia ma anche su quanto avviene nei Territori palestinesi della Cisgiordania in ragione «della paura delle comunità sottoposte a regolari minacce».
Le vittime
Nel complesso la commissione Onu afferma che 1462 civili palestinesi sono stati uccisi dagli israeliani, di cui un terzo bambini, mentre Hamas ha lanciato oltre 4800 razzi e 1700 colpi di mortaio contro Israele uccidendo 6 civili e ferendone altri 1600. Le accuse a Israele riguardano l’uccisione di civili nelle loro case a causa di attacchi aerei: 142 famiglie hanno perduto almeno 3 membri in questi raid su edifici residenziali per un totale di 742 vittime. «Il fatto che Israele non abbia cambiato il metodo dei raid, anche dopo l’evidente risultato in vittime civili - afferma il rapporto - solleva il dubbio se sia parte di una politica più vasta approvata ai livelli più alti del governo».
Il rapporto accusa anche Israele di «centinaia di morti civili» durante le operazioni di terra a Shujaiyeh e Rafah. «Quando la sicurezza di un singolo soldato israeliano è a rischio, tutte le regole vengono violate» attesta il documento Onu, che fa riferimento a 21 collaborazionisti uccisi da Hamas e 14 tunnel scavati per colpire i civili israeliani «con effetti traumatici sulla popolazione».
Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas a Gaza, liquida come «inesistenti» gli addebiti sollevati mentre ritiene che «il rapporto consente di processare Israele all’Aja». E anche Saeb Erakat, consigliere del presidente palestinese Abu Mazen, afferma: «È ora di far rispettare ad Israele la legge internazionale». Per il premier israeliano Netanyahu il rapporto è invece «frutto di un’ossessione contro di noi» perché «il mandato e il modo di operare della commissione presumevano la nostra colpevolezza» in quanto non hanno considerato che «Israele non commette crimini di guerra ma combatte contro il terrore». «L’Onu è diventato per i palestinesi il fronte della guerra contro Israele - aggiunge l’ambasciatore Ron Prosor - e questo rapporto è una loro arma».