lunedì 22 giugno 2015

La Stampa 22.6.15
Il cuore rosso di Atene si ribella
“Basta tagli, traditi da Varoufakis”
Il quartiere anarchico non ci sta: “Usciamo dall’euro, è una trappola“”
Ieri 7mila persone hanno manifestato in piazza Syntagma ad Atene contro le misure di austerità imposte dai creditori internazionali
di Niccolò Zancan


Non pronunciate il nome di Varoufakis in questo quartiere. Soltanto il nome può scatenare un putiferio. Urla, spintoni. «È un carrierista» è la considerazione più gentile. «Magari lui e Tsipras avessero il coraggio di portarci fuori dall’Europa. Il problema è che l’Europa non ci lascerà andare». Siamo a Exarchia, cuore «rosso» di Atene. È il quartiere degli anarchici. Degli arrabbiati. Di quelli che organizzano le manifestazioni più dure.
Era anche, almeno fino a qualche settimana fa, il quartiere del ristorante preferito dal ministro dell’Economia Yanis Varoufakis. Si trova in una piccola stradina in salita, «Yantes». Insegna azzurra. Un vecchio cinema riconvertito. Lui e la moglie Danae Stratou sedevano a questo tavolino, fra gli alberi che crescono in mezzo al tetto e finestre spalancate sull’estate. Puoi mangiare lenticchie biologiche, calamari ripieni, acciughe fritte. Nulla di sfarzoso, 12 euro per un pranzo. Ma sono arrivati in trenta, alcuni incappucciati. Uno di questi era l’anarchico Dionisi Filaktos, magro da far paura e senza qualche dente: «Gli abbiamo semplicemente detto di sloggiare - spiega adesso con un sorriso beffardo - non crediamo a quelli come lui. Via dal nostro quartiere. Anche Varoufakis ha dimostrato di usare la politica per farsi bello. Puzza come dieci spiriti. Hai presente il disco dei Nirvana?». Un cameriere del ristorante racconta la scena dalla sua prospettiva: «Dopo un momento di tensione, Varoufakis è rimasto tranquillo. Ha parlato venti minuti con i contestatori, anche fuori dal locale, prima di andarsene». È stata la prima volta. Ha fatto capire che esiste una Grecia che ritiene Tsipras e Varoufakis eccessivamente moderati.
«Berlino? Un nemico»
La incontri qui, ai tavolini della piazza, fra cani randagi, ragazzi, skateboard e il manifesto che annuncia «Il festival antirazzista». Per esempio, prendi il marinaio e vicecomandante di cargo Stelios Rassas, 29 anni. «Per anni abbiamo avuto governi che non amavano la Grecia - dice - questo è il primo diverso. Ma non gli faranno fare quello che sarebbe giusto fare. Salutare tutti e andarsene, senza paura. Soffriremmo con la dracma, ma stiamo soffrendo anche con l’euro, quindi... Anche l’Argentina è fallita. E allora? La Germania non vuole capire che non saremo mai uguali a loro. La Germania non ci rispetta. Io ho la fortuna di girare il mondo sulla mia nave. E girando il mondo, ho capito che la Grecia ha molte armi. Molta bellezza. Molte risorse uniche. È nel nostro Dna essere pronti a combattere per il nostro orgoglio».
«Nelle mani della Troika»
Li considerano deboli: ecco l’opinione prevalente su Tsipras e Varoufakis. Con buone intenzioni, ma deboli e nelle mani della Troika. «Vedrai», dice il vicecomandante Rassas. «Non succederà nulla. Neppure questa settimana. Ci sarà un proroga. L’Europa non si può permettere di perdere la Grecia». È una prospettiva capovolta, qui molto diffusa. E se Varoufakis è considerato un ministro indeciso e vanitoso, la Germania ormai è un nemico dichiarato.
Dietro al bancone del negozio di alimentari e sigarette, che è il riferimento di Exarchia, siede un signore pacato di nome John Sakalariu. Pacato nel tono, eppure: «Ci trattano come bulgari e albanesi! Siamo la Grecia, non un pezzo dei Balcani. Non hanno rispetto di noi e della nostra storia. Sento crescere l’odio nei confronti della Germania. E non mi piace. Mi preoccupa. Però se fino ad adesso siamo sopravvissuti a fatica, devono capire che più di così non possiamo dare». E i debiti, i vostri debiti? «Sono state politiche sciagurate. Scelte economiche sbagliate. Penso alle Olimpiadi. Ovvio che dobbiamo pagare, anche se paghiamo noi per colpa dei politici. Ma loro vogliono tutto. Hai capito? La Germania è senza limiti. Ma non è possibile pretendere anche l’anima dei greci».
Il giorno della verità
Un giro per la città non turistica rende l’idea di quanto è successo negli ultimi cinque anni. Intere vie di serrande abbassate. Alloggi in vendita in centro a 20 mila euro. Gli stipendi sono quasi dimezzati, per chi ancora conserva un lavoro. «Quello di Tsipras è il primo governo che cerca di fare qualcosa per noi. Non deve tradire la Grecia. Basta nuove tasse! Basta nuovi tagli! Non devono calare le braghe...». Così chiede la rossa Exarchia, nel giorno della verità.