La Stampa 18.6.15
La Gilda degli insegnanti
“Se si approva a luglio solo la metà dei precari riuscirà a entrare”
Antonazzo: per gli altri non c’è tempo
di Flavia Amabile
Sia chiaro: nemmeno un miracolo potrebbe far arrivare il via libera definitivo alla riforma della scuola prima della fine di giugno. Ma a luglio il Miur sarebbe in tempo per avviare la macchina delle assunzioni?
È difficile, si arriverebbe ad un organico raffazzonato, ma non è impossibile, secondo Antonio Antonazzo che per la Gilda Insegnanti segue da quasi venti anni il mondo dei precari. «Sono stati appena pubblicati i trasferimenti dei professori. Quest’anno per fortuna si è in anticipo. In genere entro un mese il Miur calcola i numeri del contingente di professori necessari in tutt’Italia e li distribuisce».
A questo punto si arriverebbe a metà luglio. Ma il calcolo può essere effettuato se gli Uffici Scolastici di ogni regione inviano la richiesta a tutte le scuole del loro territorio di comunicare le loro esigenze. Alcuni giorni fa si è creato un caso che stava per diventare un bel problema. Alcuni uffici scolastici regionali hanno emanato le solite circolari per chiedere ai dirigenti di fornire le cifre dell’organico, dopo aver sentito i collegi dei docenti. Insomma, nel tentativo evitare il ritardo nei tempi, si stava attuando una legge ancora non approvata. Dopo molte polemiche le circolari sono state ritirate, il problema è rimasto.
«Si riuscirà ad avviare la macchina per l’organico di diritto, cioè i circa 48 mila insegnanti ordinari che verranno immessi grazie al turn-over», spiega Antonazzo, che seguono un iter garantito.
«Siamo invece decisamente in ritardo nella formazione dell’organico funzionale», cioè i professori privi di classe a disposizione delle scuole, gli altri 50 mila delle assunzioni previste nel ddl. «In questo caso per essere nei tempi la riforma avrebbe dovuto essere approvata entro fine maggio». Il ddl prevede infatti la formazione di elenchi territoriali all’interno dei quali il preside deve avere il tempo di scegliere il professore che ritiene adatto alla sua scuola. Dovrà avere il tempo di leggere centinaia di curriculum, potrebbe anche fare dei colloqui. «Tutto questo richiede tempo - avverte Antonazzo - ma potrebbero anche fare delle nomine nei mesi successivi all’inizio della scuola che verrebbero retrodatate. È già accaduto, non c’è motivo che non accada di nuovo. Si potrebbero fare nomine su spezzoni di cattedra. In realtà, se c’è la volontà, tutto ancora è possibile».