venerdì 26 giugno 2015

Il Sole 26.6.15
A sorpresa tornano le supplenze
Docenti. Autorizzata l’istituzione di «un ulteriore contingente di posti»
di Cl. T.


La riforma della scuola aveva un obiettivo preciso ripetuto a più riprese da Matteo Renzi e Stefania Giannini per “legittimare” le oltre 100mila stabilizzazioni di insegnanti: eliminare la “supplentite” e chiudere definitivamente le graduatorie a esaurimento (le «Gae») che rappresentano lo zoccolo duro del precariato scolastico.
Ebbene, leggendo il testo finale del maxiemendamento del governo, si può già dire che l’obiettivo non verrà centrato. A settembre si continueranno a firmare contratti a tempo determinato, vista la tempistica sfasata delle immissioni in ruolo (tra due mesi e mezzo in cattedra saliranno 47.476 professori - i restanti 55.258 docenti dell’autonomia entreranno in gioco in corso d’anno). Senza considerare, poi, che le «Gae» sono da anni esaurite nelle discipline scientifiche e tecniche. In altre parole, serviranno supplenti: e ciò spiega perché il governo, in fretta e furia, ha dovuto inserire una norma che autorizza l’istituzione di «un ulteriore contingente di posti» proprio per tamponare questa esigenza (e, in modo correlato, si è deciso di spostare al 1° settembre 2016 - e non subito - il divieto di autorizzare incarichi temporanei superiori a 36 mesi, anche non continuativi - si prende più tempo, nonostante i rilievi Ue).
L’ulteriore contingente (diverso dall’organico dell’autonomia e non utilizzabile per mobilità o assunzioni in ruolo) potrebbe servire anche per “salvare” quei posti che puntualmente si presentano in organico di fatto ma che non sono presenti in organico di diritto perché non riconducibili ad alcuna classe di concorso. Si tratta di posti invisibili (che fanno aumentare i costi e infuriare il Mef), per esempio, alcune cattedre nei licei di scienze umane, nei licei musicali e coreutici e anche negli istituti tecnici e professionali (vista la loro ampia autonomia curriculare).
L’altra faccia della medaglia è che le «Gae» non chiuderanno subito, il 1° settembre: il comma 104 del maxiemendamento ne prevede la soppressione “differita”, vale a dire che perdono di efficacia, mano a mano che si esauriscono. Anche qui, era tutto prevedibile: le discipline umanistiche delle «Gae» hanno code molto lunghe, soprattutto al Sud (mentre scarseggiano al Centro-Nord); e ciò quindi chiederà tempo per esaurirle.
Pertanto, la soluzione prospettata dal governo non eviterà il ricrearsi di un “nuovo esercito di riserva” di insegnanti che fanno supplenze. Come un cane che si morde la coda. Già nel 2007 l’allora ministro, Giuseppe Fioroni, aveva provato a risolvere il problema. Poi arrivarono i tagli della Gelmini. Ma anche questo esecutivo, nonostante oltre 100mila stabilizzazioni, che ci costeranno a regime 2,1 miliardi l’anno - riuscirà a porre fine a questo scandalo di precariato.