domenica 21 giugno 2015

il Fatto 21.6.15
Insegnanti di religione contro Morte Nera Gender
di Marco Palombi


Vabbè, erano più di un milione. Chi siamo noi per contestare gli organizzatori del Family day? D’altronde non è del tutto sorprendente che una piazza così piena di fede abbia qualche cedimento alla visionarietà (o, in assenza di pani e di pesci, alla moltiplicazione dei presenti). Di quel milione e dispari però o due milioni se preferiscono a noi ne interessano solo 26mila circa. Tanti, a stare ai dati 2010 del ministero dell’Istruzione, sono gli insegnanti di religione cattolica nelle scuole italiane: docenti pagati dallo Stato, ma scelti dai vescovi, che mantengono anche la possibilità di revocarne l’idoneità nel caso che dal cattolicesimo passino al lato oscuro della forza o all’ideologia gender (qualunque cosa sia, certi cattolici la temono come la Morte Nera quelli di Guerre stellari). Cosa c’entra col Family day? C’entra perché il Vicariato di Roma nella persona di don Filippo Morlacchi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Scolastica e l’Insegnamento della Religione ha scritto una lettera a tutti gli insegnanti di religione: “Il Vicariato non è tra i promotori ufficiali dell’iniziativa, ma la appoggia” perché il ddl Cirinnà, le unioni civili, la gender theory, la rava e la fava... Venendo al sodo, “anche a nome del cardinale Vicario, vi esorto a partecipare a questa mobilitazione”. E quando ti esorta quello che può toglierti il lavoro l’invito si fa, come dire, pressante. Viva la Repubblica laica (e chi non dà l’8 per mille alla Chiesa non è figlio di Maria e non pensa al bene dei bambini).