il Fatto 18.6.15
Il dem e i compagni Tremonti e Bergoglio
di Marco Palombi
Allora, ricapitoliamo. Il governo del Pd distrugge lo Statuto dei Lavoratori, manomette Costituzione e legge elettorale in senso autoritario, tassa il risparmio nei fondi pensione, concede sgravi fiscali alle grandi imprese, fa norme a favore di cementificatori e ras delle autostrade, progetta di accollarsi le sofferenze delle banche, militarizza il Tav, gli inceneritori e le trivelle petrolifere. Secondo il governo del Pd, poi, in Europa c’è l’austerità che è brutta e ha rotto perché uccide la crescita, epperò bisogna fare le riforme e il pareggio di bilancio e lo devi fare due volte se sei greco. Infine “viva il Ttip” che liberalizza tutto il possibile negli scambi Ue-Usa. E vabbè. Poi invece passa il capo della teocrazia d’Oltretevere, più noto come il Papa, tale Jorge Mario Bergoglio, e fa un’enciclica in cui difende l’ambiente e dice cose tipo “ai poveri del mondo l’accesso ai beni e alle risorse è vietato da un sistema di relazioni commerciali e di proprietà strutturalmente perverso”. Già che c’era, ieri ha pure cazziato i governi sui migranti. Sul Corsera di ieri, poi, c’era Giulio Tremonti che spiegava che nel 2010 l’Europa mica ha salvato la Grecia: no, no, ha tolto dai guai le banche tedesche e francesi, che s’erano esposte troppo e – volendo stare alle leggi del mercato – avrebbero dovuto perdere i loro soldi. Neanche la Thatcher, scrive l’ex ministro, ora imporrebbe nuova austerità ad Atene. Questo mica per dire ‘dov’è finita la sinistra? ’ e cose così, solo come promemoria per gli eventuali compagni del Pd.