Corriere 18.6.15
Falso in bilancio, governo spiazzato Bersani attacca: intervenire subito
roma La prima applicazione ipergarantista in Cassazione della nuova legge sul falso in bilancio, che nelle intenzioni del governo dovrebbe rafforzare con pene più severe il reato di false comunicazioni sociali, ha creato contrarietà al ministero di via Arenula. Il Guardasigilli Orlando per ora risponde che «prima bisogna leggere le motivazioni della sentenza altrimenti si rischia fare un salto acrobatico più che un esercizio di critica». Ma l’ex segretario del Pd Bersani chiede «l’intervento del Consiglio dei ministri perché è dimostrato che nella nuova disciplina c’è un buco pazzesco che rischia di vanificare l’esito dei processi». Il relatore del ddl anticorruzione, David Ermini (Pd), non ritiene necessario l’intervento del governo: «Prima di creare allarmismi aspettiamo le motivazioni». Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia, parla di «allarme strumentale: è indubbio che la nuova legge abbia reintrodotto il delitto di falso in bilancio ma la giurisprudenza, come sempre, si deve assestare tenendo conto dei lavori parlamentari preparatori». Eppure ora, dopo la sentenza, riportata ieri dal Corriere, che annulla senza rinvio la condanna per bancarotta a 6 anni e 9 mesi inflitta al sondaggista Luigi Crespi, il nuovo falso in bilancio, fiore all’occhiello del governo, rischia già di appassire. Colpa di 4 parole, «ancorché oggetto di valutazioni», cancellate a marzo dall’articolo esistente del codice civile con un emendamento del governo. Modifica a tutela delle piccole imprese, si apprende in ambienti parlamentari, «voluta da altri ministeri», che alla fine Orlando dovette digerire. Osserva Ermini: «Negli atti preparatori è contenuta la reale volontà per una corretta interpretazione. Anche sulla base delle osservazioni fatte dal dottor Francesco Greco».
D. Mart.