lunedì 15 giugno 2015

il Fatto 15.6.15
Lecca lecca
Il premier e le righe mancanti del “Corriere”


Quando si ha per le righe il premier non deve essere facile. Dev'essere per questo che ieri il Corriere della Sera – fortunato lui – ci ha provato in tutti i modi a stanare e mettere all’angolo il premier in un’intervista. L'inizio, umorale: “Presidente Renzi è un momento complicato per l'Italia”. La replica, tenace: “No, è un bel momento, con buona pace dei gufi e dei profeti di sventura”. E vabbè. Più avanti, insinuante: “Non la imbarazza sapere che Buzzi ha finanziato alcune sue iniziative? Restituirà quei soldi?”. Risposta, biforcuta: “La fondazione Open restituisce in automatico i denari ricevuti da realtà discusse. Il Pd ha uno statuto diverso. Ma troverà la strada per restituirli”. Servirebbe un tom tom. E allora questione migranti, inevitabile: “Ma se la Ue non vi ascolterà è vero che adotterete una linea più dura sull'immigrazione?”. A questo punto il pokerista si riconosce: “Nei prossimi giorni ci giochiamo molto dell'identità europea e la nostra voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore. Se il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B.”. Ah, bene. E qual è? Vediamo? Invece no, questa domanda non c'è. Forse erano finite le righe. Non deve essere facile.