Corriere Salute 14.6.15
La psichiatria contro i pregiudizi
di Claudio Mencacci
Past President Soc. It. di Psichiatria
È pesante come un macigno la vergogna e il marchio di disgrazia e di disagio che pesa sulle malattie mentali. Stigma, etichetta, stereotipo tutto a indicare una discriminazione, una svalutazione, un «noi diversi dagli altri». Questa ingiustizia crea sofferenza in molte persone affette da disturbi psichici, dai più severi (schizofrenia, disturbi bipolari, ossessivi-compulsivi, anoressia) ai più comuni (depressione, ansia panica e cronica). Una stigmatizzazione che impatta su diverse aree della vita, dalla condizione socioeconomica alle relazioni interpersonali, al ritardo o alla mancanza di diagnosi e cure adeguate, alla qualità e quantità di vita.
Tanti sono i pregiudizi sulle malattie mentali: pericolosità (nonostante i dati confermino che non vi sono correlazioni tra malattia e violenza), inguaribilità, incapacità di lavorare. Questa stigmatizzazione è un problema di salute pubblica che pesa sull’intera società.
Che cosa fare per ridurre questa discriminazione? Da un lato le Società scientifiche, come quella di psichiatria, devono segnalare rapidamente le violazioni dei diritti, porre enfasi sullo sviluppo di buone pratiche che facilitino il controllo di qualità delle cure e degli esiti, avere legami con altre Società scientifiche mediche e con la Medicina generale, collaborare con le associazioni di pazienti e familiari e con i volontari, rendere noti i progressi su cure e assistenza agli organismi istituzionali, e, soprattutto, dare informazioni aggiornate.
Va cambiata la mentalità della pubblica opinione e per questo bisogna far arrivare informazioni adeguate e corrette al pubblico attraverso i media. La bassa considerazione dei disturbi psichici si riflette anche sugli scarsi finanziamenti dedicati ai Servizi di salute mentale. Ridurre lo stigma è quindi importante per consentire alle Istituzioni di investire in questo campo riconoscendo quanti benefici può portare all’intera popolazione ( la salute mentale pesa oltre il 3% del Pil). Purtroppo manca ancora nel piano nazionale delle cronicità qualunque riferimento alla psichiatria e alla depressione. Va messo in atto in tempi rapidi un piano nazionale di sensibilizzazione e lotta alla depressione (prevalenza oltre il 13%, doppia nelle donne). Un programma che veda coinvolti tutti gli stakeholder istituzionali, in particolare la Commissione Igiene e Sanità del Senato, le Società scientifiche competenti, la medicina generale e l’Ong Onda , affinché la nostra sia l’ultima generazione a permettere che vergogna o stigma regnino al di sopra della scienza e della ragione.