Corriere 3.6.15
Il fronte del no si rafforza contro l’ipotesi delle quote
BRUXELLES Più passano i giorni e più il piano per fronteggiare l’emergenza immigrazione elaborato dalla Commissione Ue raccoglie critiche dagli Stati membri, anche se tutti a parole riconoscono l’emergenza e la necessità di una risposta europea. Dietro ai toni diplomatici del commissario all’Immigrazione, Dimitri Avramopoulos, al G6 dei ministri dell’Interno di Dresda, che riunisce i sei Paesi più popolosi della Ue (Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Polonia e Spagna), è evidente la mancanza di accordo, sottolineata dal documento congiunto di Parigi e Berlino. «Accogliamo pienamente il sostegno di Francia e Germania alle proposte da noi presentate nell’agenda europea sulle migrazioni», ha detto Avramopoulos, gettando acqua sul fuoco e ribadendo la disponibilità della Commissione Ue «a discutere con gli Stati le modalità di attuazione dei meccanismi per garantire un’equa distribuzione dei richiedenti asilo». Su questo punto ha insistito il documento franco-tedesco. Francia e Germania lamentano che «non c’è equilibrio» tra i principi di responsabilità e solidarietà nel piano, e chiedono una revisione della chiave di ripartizione che tenga conto di più degli sforzi già fatti nel concedere la protezione internazionale. Anche la Spagna ha respinto il meccanismo delle quote. Le trattative continuano: «Spero che in due settimane — ha detto Avramopoulos — saremo capaci di fare un altro passo verso una genuina politica europea sull’immigrazione al consiglio degli Affari interni in Lussemburgo».