martedì 2 giugno 2015

Corriere 2.6.15
Chiedimi se sono infelice (e perché)
I dati Eurostat sulla qualità della vita: italiani insoddisfatti, ottimisti scandinavi e slovacchi
di Francesca Basso


Insoddisfatti. Noi italiani ci sentiamo così. Più infelici degli scandinavi ma anche dei rumeni. A rivelarlo è un’indagine Eurostat che individua gli indici di soddisfazione generale dei vari cittadini europei per la loro vita. Il voto che ci diamo da 1 a 10 è 6,7, la media Ue è 7,1. I tedeschi hanno un contenuto 7,3. I parametri usati spaziano da relazioni personali e tempi del tragitto casa-lavoro, a spazi verdi e uso del tempo.

BRUXELLES Siamo un popolo insoddisfatto. Specie se ci confrontiamo con gli altri cittadini dell’Unione Europea. È più contento di noi non solo chi vive nei Paesi nordici — Svezia, Finlandia e Danimarca — che per tradizione tra welfare e attenzione per l’ambiente hanno un’alta qualità della vita, ma anche chi vive in Paesi come la Romania, la Slovacchia o la Slovenia, che devono fare i conti con un passato difficile (ma forse proprio per questo, il presente appare migliore).
In una scala da 1 a 10, gli italiani hanno un indice di soddisfazione generale nei confronti della loro vita di 6,7 contro una media Ue di 7,1. E pensare che l’ italian style , inteso anche come stile di vita, ci è invidiato all’estero tanto da essere diventato quasi un brand. Il «voto» dato da svedesi, finlandesi e danesi alla propria qualità della vita è 8, dai rumeni 7,2, da slovacchi e sloveni 7, come dai francesi. I tedeschi un contenuto 7,3. L’indagine Eurostat prende le mosse dalla considerazione ormai diffusa che non basti più il Pil, cioè il Prodotto interno lordo, a indicare il benessere della popolazione. Così l’ufficio di statistica europeo ha esteso l’indagine a otto diversi fattori di soddisfazione: relazioni personali, situazione finanziaria, casa, impiego, tempi del tragitto casa-lavoro, ambiente complessivo di vita, spazi verdi e ricreativi, uso del tempo. Per tutti gli otto ambiti l’Italia è sotto la media europea. Insomma, il mito del Belpaese è infranto. È pur vero che l’anno di indagine elaborato da Eurostat è il 2013 e l’Italia era in piena crisi economica. E infatti il giudizio sulla situazione finanziaria è negativo: 5,7 contro la media Ue pari a 6. Questo però forse non è il parametro più significativo dell’indagine. Infatti pure i tedeschi, che vivono nella locomotiva d’Europa, hanno giudicato poco più che sufficiente la loro situazione finanziaria (6,3 rispetto al 6,4 dei francesi che già due anni fa se la passavano peggio).
Gli italiani sono nella parte bassa della classifica anche per quanto riguarda le relazioni personali. È l’aspetto fra gli otto che ha registrato in assoluto più soddisfazione tra gli europei, con una media del 7,8, mentre gli italiani danno alle proprie amicizie e agli affari di cuore appena 7,3, peggio di noi solo la Bulgaria (5,7). Per fare amicizia meglio andare in Irlanda: voto 8,6.