lunedì 22 giugno 2015

Corriere 22.6.15
Unioni civili, in Senato si torna a trattare
Lo scoglio Ncd frena i piani dei dem
di Al. Ar.


Centristi più determinati dopo il Family day. In commissione ancora 2 mila emendamenti
ROMA Domani si torna a trattare sui diritti civili per i gay. In commissione Giustizia del Senato riprende il dibattito sul disegno di legge sulle unioni civili per gli omosessuali, il cosidetto ddl Cirinnà, dal nome della senatrice, Monica, relatrice del provvedimento.
Sono rimasti un po’ meno di duemila emendamenti a gravare sul disegno di legge. «Ne ho tagliati più di mille e duecento, che non erano congrui o erano fuori dal regolamento», dice Francesco Nitto Palma, Forza Italia, il senatore che è presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama. Ma nonostante i suoi tagli, sono ancora troppi quelli che ancora rimangono per sperare in un’approvazione prima dell’estate.
Molti di questi emendamenti sono targati Ncd, svariate centinaia ne ha presentati da solo il senatore Carlo Giovanardi. «Credo che ad una forza di maggioranza si possa chiedere di evitare l’ostruzionismo ma di votare secondo la propria coscienza» dice Giorgio Tonini, senatore del Pd membro della commissione Giustizia.
Tonini è vicino alle anime cattoliche del suo partito e da tempo si sta facendo mediatore per far arrivare in porto questo disegno di legge. Dice: «Fermo restando che non si può legiferare meno di quanto non abbiano detto le sentenze della magistratura, credo che si debbano ascoltare le voci di dissenso. E cercare di capire quanto siano di politica o di propaganda. La prima verifica in questo senso è in seno a Ncd, ovviamente».
Si sono un po’ scaldati gli animi ieri fra alcuni esponenti di Ncd e il sottosegretario del Pd Ivan Scalfarotto che, commentando la manifestazione di sabato del Family day , ha detto: «É stata una manifestazione inaccettabile, si negano i diritti a chi non ce li ha».
Fabrizio Cicchitto, Ncd, non ha potuto fare a meno di notare come «nel Pd ci sono state due reazioni di segno diverso alla manifestazione: quella di Delrio, di ascolto, e quella di Scalfarotto, che in modo del tutto inaccettabile l’ha definita appunto “inaccettabile”».
Ma le schermaglie non sembrano appesantire l’iter del provvedimento. Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme, è ottimista: «Se ci mettiamo al lavoro per trovare punti di convergenza, riusciremo a trovare risposte per i gay e per la piazza di sabato».
Anche Monica Cirinnà, ha fiducia: «Il dibattito in commissione potrà avere un calendario dal ritmo serrato». il presidente Nitto Palma, tuttavia, alza le mani, lui che detta l’agenda in commissione, spiega: «Faccio il presidente ancora per poco, ora con nuove elezioni ce ne sarà uno nuovo».
È di Forza Italia, il senatore Nitto Palma, il partito dove si confrontano anime assai diverse e le più progressiste stanno a Montecitorio.
Dice Stefania Prestigiacomo, deputata azzurra: «Alla Camera abbiamo presentato un ddl sulle unioni civili firmato da quasi quaranta deputati azzurri. É meno articolato di quello del Senato, ma sulle unioni civili siamo sostanzialmente d’accordo e stiamo considerando anche la parte sull’adozione interna alla coppia. I tempi ormai sono fin troppo maturi, non si può aspettare oltre per colmare questo vuoto».