domenica 21 giugno 2015

Corriere 21.6.15
Uscire (con pochi danni) da un’unione monetaria
di Danilo Taino


Le probabilità che entro la fine del mese la Grecia e i suoi creditori trovino un accordo, ed evitino l’uscita del Paese dall’euro, sono ancora alte, tra il 50 e l’ 80% nelle opinioni di gran parte degli analisti di mercato. Ma se la situazione precipitasse, quanto sarebbe drammatica una Grexit per i greci? Se si guardano i precedenti storici dal 1945 a oggi, non necessariamente catastrofica. Secondo la società di ricerca Oxford Economics, il Prodotto interno lordo (Pil) ellenico crollerebbe inizialmente del 10% , anche meno se l’uscita dall’eurozona fosse gestita bene. Poi, potrebbe arrivare una fase di ripresa, anche considerevole. L’analisi della società britannica non tiene conto dei contenuti politici e geopolitici insiti nella crisi greca: ciò nonostante, può accendere una luce sui calcoli che fanno alcuni membri della maggioranza al governo ad Atene.
   Dal 1945 , più di 70 Paesi hanno abbandonato un’unione monetaria, in media uno all’anno. Spesso africani e asiatici alla fine della dominazione coloniale, altri con l’uscita dal rublo al crollo dell’Unione Sovietica, altri per ragioni diverse. Nell’anno successivo alla rottura, il Pil è risultato positivo in due terzi dei casi (dei 70 Paesi), negativo in un terzo. Molto negativo, cioè con un crollo superiore al 20% , solo nell’ 8% dei casi. Il 75% delle economie sono tornate a crescere tre anni dopo la scissione monetaria.
   Alcuni dei risultati peggiori — crolli del Pil molto significativi — sono tra l’altro avvenuti in casi di conflitti postcoloniali o in condizioni molto diverse da quelle in cui è oggi la Grecia, per esempio alla caduta del blocco sovietico quando alcuni Paesi non solo si trovarono fuori dal rublo ma avevano economie pianificate del tutto disastrate. È il caso di Lettonia, Lituania, Estonia e Ucraina che registrarono, al momento peggiore, crolli del Pil rispettivamente del 47 , del 37,8 , del 31,6 e del 40,4% . Nel 2002 , l’economia Argentina scese del 10,9% ma tre anni dopo aveva già recuperato e superato del 3,1% i livelli precedenti alla rottura dell’aggancio con il dollaro (gestita nel peggiore dei modi).
   Una Grexit — conclude Oxford Economics — sarebbe dolorosa. E andrebbe gestita bene per non essere catastrofica. Nel qual caso l’economia ellenica potrebbe tornare a crescere in fretta, anche perché il Pil è già crollato del 25% rispetto al 2010 e l’economia funziona ben al di sotto del potenziale.