mercoledì 17 giugno 2015

Corriere 17.6.15
Il patibolo per Morsi preoccupa l’occidente
Francesco Battistini


Il Gran Muftì ha detto sì. Pollice verso. L’ex presidente islamista Mohammed Morsi alla fine è stato condannato a morte: a sentire i tre giudici, e l’autorità religiosa sunnita che ha l’ultima parola, l’unico rais dell’Egitto moderno che sia mai stato eletto democraticamente è, pensa un po’, colpevole d’evasione dal carcere durante la rivolta del 2011 contro Mubarak. Morsi, colpevole soprattutto d’aver imposto agli egiziani un islamismo soffocante e non richiesto, potrà appellarsi. E forse ci vorranno due anni prima che sia impiccato. E non è detto che l’esecuzione avvenga davvero: delle centinaia di forche inflitte da Al Sisi, il generale che due anni fa depose Morsi e imprigionò i Fratelli musulmani, solo un paio sono state eseguite.
Tutto questo non allevia la «preoccupazione» — usando l’eufemismo di Usa e Ue — che la condanna comporta. È la prima volta che un presidente egiziano finisce sul patibolo. La sentenza viene pronunciata nella stessa aula dove si condannò al carcere Mubarak (poi scagionato). È il cerchio che si chiude, le Primavere arabe che tornano all’inverno da cui nacquero, come certifica anche Mona Eltahawy, la giornalista che la polizia egiziana torturò nel 2011 e che sul New York Times si domanda: «Siamo diventati come l’Argentina delle giunte militari?».
Da quando il generale Al Sisi è al potere ci sono stati 1.400 morti, 40 mila incarcerati, centinaia di desaparecidos . Il suo neo-mubarakesimo è l’opposto di quel «lavorate per la democrazia» che Obama venne a chiedere al Cairo un secolo fa, nel 2009. Cinismo e realismo oggi impongono il lavoro sporco: accettare le forniture d’armi, bloccare i fondamentalisti, riportare ordine & disciplina (assieme a un imbarazzante 97% dei voti). Perfino quel campione di democrazia d’Erdogan si permette di maramaldeggiare: accusate me d’essere autoritario e poi tollerate uno come Al Sisi? Ebbene sì. L’unica, vera «preoccupazione» dell’Occidente è che la condanna di Morsi ne faccia un martire. E costringa a fabbricare un altro Al Sisi, prima che ci pensi l’Isis .