lunedì 15 giugno 2015

Corriere 15.6.15
Arezzo Cade anche il feudo del ministro Boschi
Rimonta a sorpresa, Ghinelli sindaco
Dopo nove anni il centrodestra si riprende la città di Fanfani
di Marco Gasperetti


AREZZO Ha vinto l’ingegnere. Contro ogni pronostico, recuperando più di otto punti di svantaggio del primo turno, riportando il centrodestra al governo dopo undici anni di esilio tormentato e soprattutto sconfiggendo il suo avversario di centrosinistra nella città capoluogo di provincia più renziana della Toscana.
Il nuovo sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, 63 anni, ingegnere civile e docente universitario, da ieri notte ha più di un motivo per essere soddisfatto. Non ha stravinto (50,8 per cento dei consensi contro il 49,2) ma è riuscito in un’impresa che non in molti avrebbero creduto possibile dopo una buona affermazione al primo turno contro il candidato del centrosinistra, Matteo Bracciali, 31 anni, già capogruppo in consiglio comunale del Partito democratico e coordinatore nazionale dei giovani delle Acli. Bracciali, renziano di ferro, aveva illuso superando il 44% dei voti contro il quasi 36% di Ghinelli, ma in molti nel suo partito avevano espresso malumori per quel «ballottaggio» inaspettato e ritenuto insidiosissimo soprattutto per quel Matteo (Bracciali appunto), che era stato campione di preferenze nel 2011 e stimatissimo capogruppo in consiglio comunale. Insomma, per l’astro nascente della politica aretina, provincia del ministro Maria Elena Boschi (è nata nella vicina Montevarchi), quegli otto punti non erano sembrati poi così straordinari e soprattutto erano apparsi a rischio di una vittoria stentata. E così il ballottaggio, che sulla carta non avrebbe dovuto riservare troppe sorprese, si era presentato con molte incognite. Non solo perché i due candidati non avevano cercato apparentamenti con le liste che avevano appoggiato gli altri sette candidati presenti al primo turno, ma perché Ghinelli era riuscito a convogliare in un’unica lista i voti del centrodestra, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, mentre nel Partito democratico alle Regionali si era registrata una cospicua emorragia di voti. Lo scrutinio è stato da brividi e al termine sono stati soltanto 608 i voti di differenza. Le schede bianche sono state 290 e le nulle 687. Sino a tre quarti delle schede è stato in testa Braccialli, poi un pareggio incredibile e infine alle ultime cinque schede il sorpasso di Ghinelli.
«Adesso Arezzo volterà pagina, sono felicissimo», le prime parole del nuovo sindaco che ha anche speso parole positive nei confronti dell’avversario. Per il Pd la sconfitta di Bracciali è una sconfitta bruciante che si somma a quelle di Pietrasanta (ha vinto il berlusconiano Massimo Mallegni) e di Viareggio dove il ribelle del Pd Giorgio del Ghingaro ha stracciato il candidato ufficiale del Partito democratico.