lunedì 4 maggio 2015

Repubblica 4.5.15
Felice Angrisano
Il dolore dell’ammiraglio “In mare c’è un popolo intero impossibile salvarli tutti”
di Francesco Viviano


PALERMO «Questa è una nazione, un popolo in navigazione. In tanti anni di lavoro non ho mai visto una cosa del genere. Lavoriamo senza sosta, raccogliamo persone in mare ovunque». È accorata la voce dell’ammiraglio Felice Angrisano mentre racconta la nuova emergenza.
Ammiraglio, ce la fate? Siete sommersi da richieste di soccorso.
«Facciamo il possibile. Abbiamo salvato seimila persone in 48 ore, ma la linea da controllare è enorme. Da un capo all’altro del Canale di Sicilia, parliamo di un fronte largo cento miglia. Non facciamo altro che smistare soccorsi ovunque, le nostre navi, quelle della Marina, mercantili, rimorchiatori, pescherecci. Diciamo pure che non c’è imbarcazione che si trovi a passare nel Canale che non venga coinvolta in queste operazioni. C’è anche una nave francese».
È una situazione ancora sotto controllo?
«È una situazione che ci preoccupa molto. I numeri sono in continua crescita, noi cerchiamo di soccorrere tutti ma non abbiamo occhi ovunque. Con il migliorare delle condizioni meteo non possiamo che aspettarci che l’emergenza continui. Sappiamo che sull’altra sponda del Mediterraneo ci sono centinaia di migranti pronti a partire in qualsiasi condizione, centinaia di persone finiranno ancora su gommoni mezzi sgonfi o su vecchi pescherecci. E purtroppo sappiamo che quando parliamo di numeri così consistenti, la tragedia è sempre dietro l’angolo ».