domenica 31 maggio 2015

Repubblica 31.5.15
Tasse, salasso da 90 miliardi entro metà luglio
Cgia: a tanto ammontano i pagamenti dovuti da famiglie e imprese. In prima fila Imu, Tasi, Irap e Ires
di Rosaria Amato


Le scadenze al 16 giugno arrivano a 56 miliardi. Altri 33,7 attesi un mese dopo Molti Comuni non hanno ancora deciso l’aliquota sul tributo sui servizi indivisibili

ROMA Novanta miliardi di tributi per famiglie e imprese tra giugno e luglio: il calcolo è della Cgia di Mestre e include Imu, Tasi, Irpef, addizionali sulle persone fisiche, Irap, Ires, Iva e Tari. La parte maggiore è quella dovuta entro il 16 giugno, che ammonta a oltre 56 miliardi di euro, mentre quella in scadenza al 16 luglio supera comunque i 33,6 miliardi di euro. In più, in alcuni casi sarà un pagamento al buio. Infatti l’acconto della Tasi, che è l’impegno economico più oneroso per le famiglie tra le scadenze fiscali in calendario tra giugno e luglio, è ancora avvolto nel mistero visto che molti Comuni non hanno ancora deliberato le aliquote da applicare quest’anno. E questo perché, mentre il termine di pagamento è il 16 giugno, il termine per la decisione fissato per le amministrazioni comunali si prolunga invece fino alla fine di luglio. Risultato, spiega il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, «il prossimo 16 giugno gran parte dei contribuenti verseranno la prima rata della Tasi o dell’Imu sulla base delle disposizioni riferite al 2014 e solo con la scadenza di dicembre sapranno realmente quanto dovranno pagare».
Eppure le famiglie dovranno pagare una bella cifra: la Cgia calcola che per la prima rata della Tasi sono attesi dai Comuni 2,3 miliardi, dei quali i proprietari delle abitazioni principali dovranno versare circa 1,65 miliardi. Il calcolo è stato effettuato calcolando la metà del gettito totale del 2014, che è stato di 4,6 miliardi. Se la Tasi è il peso maggiore sulle famiglie, per le imprese invece l’esborso principale è costituito dall’Ires, l’imposta sui redditi delle società di capitali: secondo i calcoli effettuati dall’ufficio studi della Cgia il versamento del saldo 2014 e dell’acconto 2015 porterà nelle casse dello Stato 10,5 miliardi di euro. Anche gli imprenditori, rileva Bortolussi, avranno difficoltà notevoli a far fronte alle prossime scadenze fiscali, per via della lentezza delle deliberazioni delle amministrazioni interessate: «Solo da qualche giorno il fisco ha messo a disposizione il software Gerico per stimare i ricavi che l’Amministrazione finanziaria si attende da loro. Pertanto, anche se fosse concessa una proroga, gli artigiani, i commercianti e i piccoli imprenditori avrebbero comunque poche settimane di tempo per elaborare il tax planning per l’anno in corso, con il serio pericolo di non valutare attentamente la propria posizione con il fisco». Anche il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori delle imprese dovrebbe far arrivare all’erario 10,4 miliardi di euro. C’è poi l’Imu sulle abitazioni diverse da quella principale e sugli immobili strumentali: anche in questo caso calcolando la metà degli introiti dell’anno scorso, si possono prevedere esborsi per poco più di 10 miliardi di euro entro giugno. Ancora sono da calcolare Irap, Iva e Tari, la tassa sui rifiuti, oltre a imposte minori come i diritti annuali delle Camere di Commercio.