domenica 24 maggio 2015

Repubblica 24.5.15
Regionali, l’incubo dell’astensionismo
L’appello del ministro Boschi: “Votare significa non rinunciare al futuro”. L’allarme di Salvini in Veneto
di Silvio Buzzanca

ROMA «Non rimanere a casa e non andare al mare, ma andare a votare. Chi rinuncia al voto rinuncia ad un pezzetto del futuro». Manca solo una settimana al voto per le elezioni regionali e Maria Elena Boschi lancia un appello contro l’astensionismo. Appello giustificato dal fatto che a Palazzo Chigi sono convinti di vincere e che l’unica incognita resta proprio quella della partecipazione. I sondaggi, in effetti, prevedono proprio un forte astensionismo. E allora la ministra delle Riforme, oltre a lanciare l’invito ad andare alle urne dice: «Come sempre ci fidiamo dei sondaggi soltanto quando si chiudono le urne e vediamo i risultati: quindi non sottovalutiamo mai gli avversari, in nessuna regione, sappiamo che fino all'ultimo giorno la sfida è combattuta e ci impegneremo in questa ultima settimana di campagna elettorale qui in Toscana». Matteo Renzi, invece spenderà i suoi ultimi giorni di campagna elettorale in Liguria.
Il tema, o il problema, di convincere gli elettori a recarsi ai seggi preoccupa un po’ tutti. Matteo Salvini vede buone chanche di vittoria per Luca Zaia in Veneto. Ma il leader leghista sente il bisogno di aggiungere: «Mi piacerebbe che il Veneto desse dimostrazione di grande partecipazione».
Di astensionismo parla anche Nichi Vendola. «Credo che l'astensionismo sarà il vero vincitore delle elezioni regionali», dice il leader di Sel. «Credo - aggiunge . che chiunque abbia attraversato in lungo e in largo l'Italia - abbia percepito il rifiuto della politica». La campagna elettorale però non decolla . E allora Salvini rilancia le sue sfide a Renzi, Grillo e Berlusconi. Ai primi due fa sapere: «Ambisco a prendere un voto più di Renzi e di Grillo, ma senza perdere in coerenza». Con il Cavaliere, invece, usa l’arma del rilancio. Il leader di Forza Italia sogna un partito e un leader nuovo. Senza primarie.
Salvini dice che «non ci sono eredi al trono» e che lui è pronto a fare le primarie. Ma preferirebbe farle sui programmi.