venerdì 22 maggio 2015

Repubblica 22.5.15
Roma, prete adescava ragazzini rom in stazione “Nel suo computer romanzi porno scritti da lui”
di Maria Elena Vincenzi


ROMA . Ragazzini e ragazzine rom, giovanissimi, che si prostituivano per poche decine di euro. Dieci, venti, al massimo cinquanta. Adolescenti tra i 13 e i 17 anni che si vendevano alla stazione Termini di Roma. Proprio lì, tra passeggeri in transito e turisti in arrivo. Aspettavano i clienti vicino alle scale mobili e poi li trascinavano fino al binario 29. Era quello il luogo degli incontri. Per questo sono finite in manette 8 persone e 17 sono indagate. Tra di loro anche un sacerdote, Placido Greco, per i suoi parrocchiani Don Dino, frate 68enne in servizio in due chiese del Viterbese, a Vallebona e Montecalvello. Per il religioso, nonostante la richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pm Cristiana Macchiusi, il gip non aveva ritenuto ci fossero gli estremi per l’arresto. Ma quando ieri gli agenti della polizia ferroviaria hanno suonato al suo campanello per perquisire il suo appartamento di Fiumicino, si sono trovati davanti uno spettacolo inquietante.
Una casa divisa in due. Da una parte l’abitazione del perfetto sacerdote: immagini sacre, libri di teologia, altari, santini, rosari. Al di là della porta, il covo di un pedofilo. Foto e quadri pornografici appesi ai muri. Ed è bastato aprire il computer per trovare la conferma: sul suo pc Don Dino aveva 1.700 immagini pedopornografiche. Foto scattate da lui con tre o quattro minori. Immagini catalogate con una precisione certosina: ogni scatto aveva una didascalia con nome del ragazzino, età, data e prestazione effettuata. Ed è stato sempre il portatile a svelare un altro segreto: il frate scriveva romanzi pornografici con lo pseudonimo di Gabriele Doni (nome non casuale, probabilmente, visto che San Gabriele è il patrono dei bambini). Il religioso è stato arrestato in flagranza con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Pare che già qualche anno fa, quando era parroco a Praia a Mare, in Calabria, fosse stato allontanato per gli stessi motivi. E che la stazione Termini fosse un luogo che lui frequentava non è un mistero: lo conoscevano in molti perché era uno dei promotori delle pesche di beneficenza organizzate per aiutare i senzatetto.
Don Dino non è l’unico sacerdote coinvolto. Tra gli indagati c’è anche un ex parroco del Frusinate, originario della Toscana. Oltre a molti altri. Uomini tra i 35 e gli ottant’anni, spesso habitué della stazione, c’era chi ci andava anche più di una volta alla settimana. Diciassette, per ora, ma le indagini sono ancora in corso: il giro è molto più ampio.