sabato 16 maggio 2015

Repubblica 16.5.15
Fecondazione, un diritto restituito
di Elena Cattaneo


CARO direttore, la Consulta con la sentenza di giovedì, eliminando il divieto di accesso alla fecondazione assistita alle coppie fertili portatrici di malattie genetiche, ha restituito ai cittadini di questo Paese un diritto che era stato loro sottratto ed ha messo fine a una crudeltà imposta da una legge ingiustamente punitiva verso il desiderio di genitorialità.
Legge concepita, approvata e difesa da chi, nel Paese, antepone e impone l’etica personale alla scienza, alla ragionevolezza, alla sofferenza delle persone e non ha timore di farlo, come ribadito per la quarta volta due giorni fa, in spregio alla Costituzione. Nell’attesa, doverosa, della lettura del dispositivo e delle motivazioni della sentenza, ho letto i tanti commenti e le reazioni che hanno accolto con favore questa notizia. La mia gratitudine va a quei resistenti malati, familiari, associazioni e avvocati che, in questi anni, non hanno mai smesso di lottare per l’affermazione di diritti fondamentali della persona nell’interesse di tutti. Preziose al riguardo sono le riflessioni e le testimonianze raccolte durante il convegno, svoltosi lo scorso 8 aprile in Senato promosso dall’Associazione Luca Coscioni, in corso di pubblicazione.
Mi auguro che potremo esprimere la stessa soddisfazione anche quando, fra qualche mese, la Corte si pronuncerà in merito all’ulteriore ricorso che ha per oggetto la Legge 40 e, in particolare, il divieto di donare gli embrioni soprannumerari alla ricerca scientifica. Con le conoscenze accumulate sulle cellule staminali embrionali umane ne è stata scoperta una surrogata, la cellula staminale pluripotente indotta, i cui vantaggi e svantaggi rispetto alle staminali embrionali umane vere sono oggetto di studio in tanti laboratori nel mondo, incluso il mio. Laddove vantaggiose la scienza e poi la medicina le adotterà. Ma è difficile immaginare che possano sostituirsi alle embrionali vere in ogni studio (tanti dei quali ancora da immaginare) poiché quelle staminali vere rappresentano una straordinaria opportunità per studiare una finestra dello sviluppo umano fisiologico altrimenti impenetrabile. Con gli importanti risultati ottenuti con embrionali umane in modelli animali di Parkinson oggi in Svezia e negli Usa si stanno progettando le prime sperimentazioni cliniche nei Parkinsoniani. Non è ancora un successo ma è una delle strade da percorrere, con buona pace di chi, per anni, ha sostenuto irragionevolmente e antiscientificamente l’inutilità di queste cellule ancora prima di studiarle.
Il coinvolgimento di decine di tribunali in sede civile e amministrativa e il plurimo intervento della Corte costituzionale ci raccontano che la libertà ed i diritti fondamentali sono sempre un bene in pericolo, precario, recessivo se non coltivato, la cui difesa e affermazione incombe a tutti noi e, per altro verso, indicano le difficoltà di una parte della politica nel correggere in tempi accettabili gli errori o, me- glio, “orrori” legislativi del passato.
Presso le Camere sono incardinati ragionevoli progetti di riforma organica della materia, così come ci sono, trasversalmente, sensibilità parlamentari che consentirebbero di anticipare e risolvere, almeno per una volta, le questioni legate alla Legge 40 in tema di libertà prima che si esprima di nuovo la Consulta. Se ciò avvenisse sarebbe un segnale di rinnovata vitalità di un legislatore spesso pronto a denunciare il protagonismo della magistratura ma molto meno reattivo nell’adoperarsi affinché, con leggi ben fatte e aggiornate, i cittadini non abbiano necessità di ricorrere alla giurisdizione.
Docente all’università degli Studi di Milano e senatrice a vita