venerdì 15 maggio 2015

Repubblica 15.5.15
Bambini senza amore ecco la mappa dell’infanzia violata
Più abusi al Sud che al Nord, tra le vittime soprattutto bimbe e stranieri. Uno su due trascurato e malnutrito
di Maria Novella De Luca


ROMA C’è uno spazio grigio in cui le ferite non si vedono e le urla non si sentono. Capita quando un bambino smette di sorridere, diventa violento, non parla più e sembra detestare il mondo. A volte, ma sempre più spesso, dietro quel comportamento c’è la storia di un maltrattamento: non solo fisico, non solo evidente, ma fatto di trascuratezza, indifferenza, incuria, di abbracci negati o di grida troppo forti. Sono migliaia i bambini italiani a cui nell’infanzia viene tolto il diritto di essere piccoli, oltre novantamila soltanto quelli “censiti” perché così tanto abusati da essere segnalati e seguiti dai servizi sociali, punta evidente di un fenomeno assai più vasto e diffuso.
Un mondo nell’ombra che il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora ha deciso di far uscire dal silenzio, con dati e cifre, “mappando” l’Italia da Nord a Sud. Per raccontare chi sono, quanti sono e dove sono le bambine e i bambini maltrattati. Quali i più esposti, quali le più fragili. Una ricerca dettagliata, curata per l’Authority dell’Infanzia da due organizzazioni specializzate nella tutela dei minori, “Terre des Hommes” e “Cismai”. E “L’indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia”, oltre a fornire le cifre sui piccoli (91mila) già seguiti dai servizi sociali, spiega che i minori abusati sono più numerosi al Sud che al Nord (273,7 casi su mille contro i 155,7 su mille dell’Italia settentrionale). Segnalando che ad essere più vulnerabili sono soprattutto le bambine e minori stranieri.
Ma quello che colpisce di più, in questa dettagliata indagine, sono le tipologie del maltrattamento. Dove la prima voce, quella che riguarda il maggior numero di ragazzini (42.965, il 47,1 per cento), è la “trascuratezza materiale e affettiva”. Voce macroscopica, ma spesso inafferrabile, dietro la quale si celano bambini poco amati, poco curati, a volte malnutriti, più spesso ignorati. «È una forma non evidente di maltrattamento - spiega Vincenzo Spadafora - abusi che non si vedono ma se ripetuti nel tempo possono creare danni gravissimi. La fotografia che emerge da questo lavoro è faticosa da guardare, ma necessaria. Capire significa poter agire, comprendere l’entità del fenomeno, identificare i soggetti più deboli, arginare il più possibile questa realtà violenta nei confronti di chi ha meno di 18 anni».
Infatti. L’indagine, seguendo le indicazioni dell’Oms, inserisce nel termine maltrattamento forme di abusi fino ad oggi non registrati, di cui forse si sottovalutava la gravità. La “violenza assistita” ad esempio, al secondo posto nella mesta classifica di ciò che subiscono i più piccoli, a cui seguono il “maltrattamento psicologico”, e la “patologia delle cure”, anche questo un ambito finora mai censito. Ossia quell’atteggiamento malato, definito di ipercura o discuria, che porta i genitori a trascurare la malattia di un figlio, oppure a riempirlo di medicine senza necessità. Poi ci sono le botte. Quelle evidenti. Schiaffi, calci, pugni. Frustate, anche raccontano i servizi sociali. Sembra impossibile ma è così. E ad accorgersene spesso sono le maestre, a scuola. All’ultimo posto il delitto più grave: l’abuso sessuale. Dei 91mila minori censiti nell’indagine sono stati in 3.800 a subirlo. Un numero enorme, l’infanzia violata da una ferita che non si rimarginerà mai.