La Stampa 8.5.15
Ugo Sposetti
“Sbagliato: questa scelta è antidemocratica”
L’esponente del Pd: “Non amo i giustizialisti”
intervista di Francesca Schianchi
«Sa quali sono le due ferite inguaribili inferte negli ultimi anni alla democrazia italiana?».
Quali, senatore Ugo Sposetti?
«Il decreto di Letta per abolire il finanziamento pubblico ai partiti e la campagna contro i condannati. E il Pd col suo atteggiamento produrrà solo un aumento di consensi del M5S».
Perché è così contrario a queste delibere?
«Perché sono un inguaribile difensore della democrazia italiana. E voglio bene a questo Paese, a differenza di tanti che circolano in questi Palazzi, anche tra i giornalisti».
Togliere i vitalizi a condannati per reati gravi attenta alla democrazia?
«E’ come se dicessi che un giornalista condannato non ha diritto alla pensione».
Ma probabilmente il giornalista condannato ha versato 40 anni di contributi…
«Ma questi sono intervenuti solo per lisciare il pelo all’antipolitica! Perché di tutti quelli che si pensa non avranno il vitalizio, è vero per pochi perché molti sono stati riabilitati. Esiste l’istituto della riabilitazione, sa, concesso dal giudice. Il fatto è che le regole si rispettano».
O, se sono sbagliate, si cambiano.
«Ma se lei comincia con delle regole e gliele cambiano in corso, lei si arrabbia, no? E te le cambiano pure quando sei uscito dall’azienda da vent’anni».
Ma se la regola era ad esempio vitalizio con soli 5 anni di contributi, era un privilegio.
«Adesso questa regola è stata cambiata! Senta, io tutto quello che ho fatto è che mi hanno tolto due punti alla patente e non guidavo nemmeno io, quindi non ho da difendere nessuno, ma non mi piace il giustizialismo che c’è in questo Paese».
Ripeto, forse prima c’erano dei privilegi.
«Era un accordo aziendale».
Ma in questo caso l’azienda siamo noi, è il pubblico.
«Ma pure lei è vissuta coi soldi pubblici, grazie ai fondi all’editoria ai giornali».
A parte che non è più così, ma il problema non è rispondere a me: come risponderebbe al panettiere sotto casa?
«Mi faccia chiamare, lo spiego a lui. Ma insomma, a che serve tutto questo? Per colpire tre persone si fa tutto questo can can».
I presidenti Boldrini e Grasso sono molto soddisfatti.
«Nel mio intervento in Aula ho detto che c’è bisogno di sedi in cui creare cultura politica, se poi si riuscisse a costruire cultura di governo ben venga. Ma la cultura politica non si inventa».