mercoledì 27 maggio 2015

La Stampa 27.5.15
Candidabilità di De Luca, è caos
La Cassazione: decide il giudice
Il giudizio non tocca al Tar: la Corte orientata a emettere sentenza nel weekend E proprio al premier toccherebbe sospendere il candidato del suo partito
di Gra. Lon.


Roma Caos elettorale in Campania. La Cassazione è infatti orientata a stabilire che la vigilanza sulla legge Severino in materia di incandidabilità ed eleggibilità spetta al giudice ordinario e non al Tar.
La sentenza è attesa per venerdì ma indiscrezioni dalla Suprema Corte aprono uno scenario in cui saranno sparigliate le carte. Se dovesse infatti essere eletto governatore il candidato del Pd Vincenzo De Luca - colpito dalla Legge Severino a seguito di una condanna per abuso d’ufficio - per lui potrebbe scattare presto la sospensione dall’incarico.
A quanto si è appreso il consigliere relatore Stefano Petitti è stato sollecitato a scrivere la sentenza e a depositarla prima del week end, ma non è certo che questa indicazione possa essere rispettata data la complessità della materia. L’orientamento dei giudici, già emerso prima della camera di consiglio, è comunque ampiamente maggioritario per attribuire al giudice ordinario, e non al Tar, la competenza ad applicare la legge Severino ai politici condannati.
E il premier Matteo Renzi, in applicazione della legge Severino, dovrebbe sospendere - sempre ammesso che venga eletto - De Luca. Mentre infatti la sospensione del sindaco dipende dal prefetto (com’è avvenuto nel caso di De Magistris), per il governatore l’intervento spetta al presidente del Consiglio.Un intervento che sarebbe immediato e impedirebbe dunque al neo eletto di nominare la nuova giunta. La decisione della Procura Generale della Cassazione ritiene quindi fondato il ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino (rappresentato dall’avvocato Gianluigi Pellegrino) nell’ambito della vicenda che vede coinvolto anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Il ricorso è stato giudicato ammissibile dal sostituto Procuratore Generale della Cassazione Luigi Salvato, che ha chiesto alle Sezioni Unite di dichiarare che la giurisdizione in materia è del giudice ordinario. Probabili guai in vista, dunque, per l’ex sindaco di Salerno De Luca, durante i suoi interventi pubblici si era detto convinto che in caso di elezione a presidente della Regione, il Tar lo avrebbe reintegrato in poco tempo.
Purtroppo per lui con l’estromissione del Tar dalla questione Severino e l’attribuzione della sentenza al giudice ordinario le cose si complicano notevolmente. Non solo perché ci sarà un differente approccio al problema, ma perché si vanificherebbero gli iter giudiziari in corso.
Tanto per intenderci: il ricorso alla Corte Costituzionale sollevato dal Tar su sollecitazione di Vincenzo De Luca verrà vanificato. Il pronunciamento della Corte Costituzionale era atteso per ottobre, ma ora lo scenario è destinato a modificarsi. Poiché il Tar perde il potere giurisdizionale in materia, lasciando spazio al giudice ordinario, sarà questo - dopo il ricorso di De Luca - a doversi rivolgere alla Corte Costituzionale. La nuova prospettiva cambia inoltre anche la posizione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, anch’egli condannato per abuso d’ufficio, dichiarato decaduto dalla carica dal prefetto, ma poi rimesso in sella però proprio dai giudici amministrativi.
Tradizionalmente, infatti, i magistrati ordinari sono meno «laschi» di quelli contabili nell’applicare la Severino, anche se le eccezioni si possono sempre verificare.
A sollevare il problema della competenza davanti alle Sezioni Unite civili, presiedute da Antonio Rovelli - il numero due della Cassazione dopo il Primo presidente Giorgio Santacroce - è stato l’avvocato Gianluigi Pellegrino«molto soddisfatto» per la lancia spezzata, a discapito di Tar e Consiglio di Stato, sia dal Pg Luigi Salvato che aveva depositato una requisitoria scritta un paio di mesi fa, sia dal Pg Umberto Apice presente all’udienza svoltasi ieri nell’Aula Magna a porte chiuse.
Mastica amaro, invece, l’avvocato Lorenzo Lentini che assiste il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.