mercoledì 27 maggio 2015

Il Sole 27.5.15
Renzi: lunedì il Pd sarà ancora il primo partito


«Per me il problema non è se vinciamo tutte le regioni, per me il problema, da presidente del Consiglio, è se rimettiamo in moto la speranza, ci curiamo delle aziende che rimettono al centro la qualità dei lavoratori»: nel giorno in cui Bankitalia promuove l’azione del governo per l’economia, Matteo Renzi mette l’accento sul suo «vero obiettivo». Una scelta che serve anche a depotenziare il test elettorale di domenica. Non a caso Renzi anticipa che quale sia l’esito delle regionali «non cambierà niente». Certamente non farà come Massimo D’Alema che dopo la sconfitta alle amministrative lasciò Palazzo Chigi: «Posso fare molte cose nella vita, Difficilmente quelle che ha fatto D'Alema».
Ma l’impegno che il premier sta mettendo in questa campagna elettorale conferma invece che il risultato delle regionali è tutt’altro che ininfluente. La certezza «è che lunedì il Pd sarà ancora il primo partito», dice Renzi. La partita si gioca soprattutto in Campania e Liguria, due regioni «borderline» come le ha definite lo stesso presidente del Consiglio. Ieri Renzi è tornato ad accusare la sinistra del suo stesso partito di voler usare la Liguria «come una cavia» per regolare i conti «facendo perdere la Paita» e regalando la regione a Berlusconi. Complicato per il premier anche il duello in Campania, dove la sfida tra il berlusconiano Stefano Caldoro e il candidato del Pd Vincenzo De Luca, che ieri ha ricevuto l’endorsement del presidente del Napoli Aurelio De Laurentis, è senza esclusione di colpi. «Caldoro è una persona seria, e se dovesse vincere non avrei alcun problema come presidente del Consiglio a confrontarmi con lui. Ma mi auguro - ha detto Renzi - che sia De Luca a vincere in Campania, è lui il mio candidato governatore».