giovedì 28 maggio 2015

Il Sole 28.5.15
Rapporto Sofi. Denutrito il 10,9%
La fame nel mondo si è ridotta di un quinto nel giro di 25 anni
L’arrivo del Niño rischia di rilanciare i prezzi agricoli
di Sissi Bellomo


Obiettivi quasi centrati nella battaglia contro la fame nel mondo. Al traguardo del 2015 la percentuale di persone denutrite non è proprio dimezzato - come si proponevano i Millennium Development Goals (Mdg) - ma ci si è andati molto vicini:?in un quarto di secolo si è scesi dal 18,6 al 10,9% a livello mondiale e dal 23,3 al 12,9% nei Paesi in via di sviluppo. A soffrire per l’insufficienza di cibo sono oggi 795 milioni di individui: ancora troppi, ma comunque un quinto in meno rispetto al 1990-92. E da allora la popolazione mondiale è cresciuta da 5,3 a oltre 7 miliardi di persone.
Sono cifre incoraggianti quelle illustrate dall’ultimo rapporto sullo Stato dell’insicurezza alimentare nel mondo (Sofi 2015), realizzato dalle tre agenzie Onu che si occupano di alimentazione:?Fao, Ifad e Wfp. Il prossimo obiettivo da porsi, ha detto il direttore generale della Fao Josè Graziano da Silva, è quello di eradicare completamente la fame del mondo: «Dobbiamo essere la generazione Fame Zero».
La stessa Fao ha segnalato di recente che i prezzi dei generi alimentari sono ai minimi da 5 anni e che ci sono buone probabilità che scendano ancora, grazie alle gigantesche scorte di cereali accumulate in due stagioni di raccolti da primato (si veda Il Sole 24 Ore dell’8 maggio). Lo scenario si è tuttavia offuscato con la ricomparsa del Niño, fenomeno meteorologico che rischia di provocare gravi danni all’agricoltura mondiale, la cui presenza è stata confermata dai servizi meteo di Stati Uniti, Giappone e Australia. La possibilità di sconvolgimenti climatici non è ancora un assillo per i mercati delle materie prime, ma gli esperti di Canberra affermano che, a giudicare dalle temperature sulla superficie dell’Oceano Pacifico, la violenza di questo Niño potrebbe eguagliare quella record del 1997-98. Un’ondata di caldo anomalo in effetti ha già colpito il Sud dell’India, con temperature fino a 47 gradi nell’Andhra Pradesh, che hanno provocato oltre 1.100 morti. E il Fondo monetario internazionale ha allertato le Filippine, tra i maggiori importatori di riso, ad accelerare gli approvvigionamenti in vista di possibili danni ai raccolti.
Per sconfiggere la fame del mondo non basta comunque che i prezzi alimentari restino moderati. E nemmeno lo sviluppo economico è sufficiente, si afferma nel rapporto Sofi, se non si risolve il nodo delle diseguaglianze sociali. Sta di fatto che il Paese più virtuoso su questo fronte è stato la Cina, che ha goduto di una crescita spettacolare del Pil. Anche Brasile, Vietnam e Thailandia sono tra i 29 Paesi in via di sviluppo che sono riusciti non solo a dimezzare la percentuale, ma anche il numero assoluto di persone denutrite, obiettivo ambizioso fissato dal Vertice mondiale dell’alimentazione del 1996. Sono invece 79 (su 129 monitorati dal Sifo)?i Paesi che hanno raggiunto il target Mdg.