giovedì 14 maggio 2015

Il Sole 14.5.15
«Blocco scrutini illegittimo»
Il garante sugli scioperi: lo svolgimento va garantito, altrimenti si precetta
di Giorgio Pogliotti


ROMA Il blocco degli scrutini è illegittimo: lo svolgimento va garantito, la conclusione può essere differita al massimo fino a 5 giorni per effetto dello sciopero, ma non è ipotizzabile alcuno slittamento per gli scrutini delle classi che svolgono gli esami conclusivi dei cicli di istruzione (esami terza media, maturità, abilitazione professionale).
Il chiarimento è della Commissione di garanzia sugli scioperi, che già nel 2010 (in occasione di un’agitazione indetta da Gilda, Cobas e altre sigle) dichiarò illegittimo il blocco. In caso di violazioni, i sindacati rischiano una sanzione da 5mila a 100mila euro. All’indomani della minaccia di alcune sigle sindacali - Snals e Cobas - di ricorrere al blocco degli scrutini contro il Ddl sulla scuola, è utile ricordare che in base all’accordo nazionale del comparto scuola del 1999, non si può scioperare in caso di scrutini finali, propedeutici agli esami conclusivi dei cicli di istruzione (terza media, ultimo anno delle superiori, abilitazioni professionali). È previsto il ricorso alla precettazione, per assicurare la composizione del consiglio di classe e il regolare svolgimento degli scrutini finali. «Spero che la precettazione resti solo un’opzione teorica - spiega il presidente dell’Autorità, Roberto Alesse -, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici».
Il blocco degli scrutini a tempo indeterminato non può essere proclamato anche negli altri casi: con un preavviso di 15 giorni si possono effettuare fino a 2 due giorni consecutivi di sciopero, e un terzo può essere proclamato solo dopo una pausa di 7 giorni, ma non si può provocare un ritardo nelle operazioni di scrutinio superiore ai 5 giorni rispetto alla scadenza programmata. Nessuna comunicazione ufficiale di uno sciopero per bloccare gli scrutini è stato ricevuto da Alesse che lancia un appello: «È il tempo della responsabilità, va trovato un punto di convergenza per evitare che le proteste assumano forme eclatanti, con azioni palesemente illegittime che danneggerebbero soprattutto gli studenti e le loro famiglie». In ogni caso, in base all’autonomia scolastica, non esiste un’unica data su tutto il territorio per le operazioni di scrutinio in cui far convergere le proteste, come è accaduto lo scorso 5 maggio. A quei sindacati che pensano di disdettare l’accordo del 1999 per tenersi le mani libere, l’Authority ricorda che il vecchio accordo conserva la sua validità fino al raggiungimento di una nuova intesa. «Credo sia giunto il momento di chiedere una revisione dell’accordo sulla scuola che risale a più di 15 anni fa e le cui regole appaiono inadeguate - aggiunge Alesse-. Ma, intanto, l’accordo va rispettato».
Contro lo sciopero degli scrutini si è espressa in più occasioni il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «È inaccettabile. La protesta, se si fa, si deve fare con altri strumenti e non condizionando un momento cruciale del percorso scolastico». Anche la leader della Cisl, Annamaria Furlan, ai microfoni di Radio 24 ha detto che «il blocco degli scrutini è una cosa che non mi piace, creerebbe dei disagi a famiglie e ragazzi, spero che prima di allora si trovino le soluzioni».