Corriere 14.5.15
L’ex sindaco: Matteo mi ha rassicurato ora verrà corretta la legge Severino
di Marco Demarco
Renzi elogia Caldoro? Dice che l’attuale governatore della Campania è «affidabile e collaborativo»? De Luca neanche ci pensa. Anzi. A poche ore dall’appello del premier a non alimentare un clima da guerra civile, quasi rincara la dose.
Prima la legge Severino. Poi i candidati impresentabili. Ora Renzi che accredita Caldoro. Quanti ostacoli!
«Sarebbe bene non tirare per la giacca il presidente del Consiglio. Le sue dichiarazioni sono un gesto di cortesia istituzionale. L’affermazione importante è quella sulla Severino».
Problema «risolvibile».
«Già. Si va verso la correzione di una legge insostenibile in alcuni punti».
Restano i candidati che il premier non voterebbe neanche «sotto costrizione» e Caldoro.
«A proposito d’impresentabili: come definirebbe lei un presidente di regione eletto grazie al sistema di potere di Nicola Cosentino? E un candidato alla presidenza che si presenta con Luigi Cesaro, plurindagato per reati gravi? O che ha nominato, per ragioni di clientela politica, 400 consulenti esterni che costano 15 milioni di euro all’anno?».
Caldoro ha preso le distanze da Cosentino.
«A elezioni concluse ha fatto finta di non conoscerlo più...».
Restano i candidati scomodi.
«Ho detto con sincerità che la lista civica nella quale sono stati inseriti è stata definita all’ultimo momento. Non era materialmente possibile verificare. Abbiamo presentato 10 liste e 500 candidati, con scelte rigorose per quanto riguarda il Pd. Vorrei che questi cinquecento fossero rispettati».
D’accordo. Ma per gli altri?
«Per il resto, occorre chiarire che nessuno dei candidati “discussi” ha condanne o carichi penali come ci conferma il senatore Iannaccone, referente politico della lista “Campania in rete”».
Oltre al codice penale c’è l’opportunità politica.
«Infatti dico che alcune candidature sono del tutto inopportune, perché incoerenti con il rigore che ci siamo dati. Quando ho presentato il programma ho chiarito che ponevo due presupposti: un impegno di lotta ai poteri criminali e il rifiuto di ogni “mercato politico”. Il primo ad esser amareggiato e danneggiato da questa vicenda sono io».
Perché non fa i nomi degli impresentabili?
«Per me in Campania i veri impresentabili sono quelli che cancellano l’assistenza ai disabili; quelli che sprecano i fondi europei o li restituiscono a Bruxelles avendo qui il 60% di giovani disoccupati. Quelli che mantengono ancora 7 milioni di ecoballe ed i rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi. Impresentabile è un presidente di Regione che regala quattro milioni e mezzo di euro per le partite di pallone».
Tuttavia, si continua a parlare dei suoi impresentabili.
«Registro un’aggressività mediatica sconcertante. Più che invitare a non votare quei candidati, non posso fare. Ma qualcuno pensa veramente che la battaglia contro la camorra sia condizionabile da due o tre persone inserite all’ultimo momento in una delle 10 liste che mi sostengono? Sanno anche le pietre, in Campania, che la possibilità di lotta a fondo contro i poteri criminali è legata alla mia affermazione».
Anche le pietre ma non Roberto Saviano.
«E basta con questo vezzo nazionale d’inchiodare Napoli e la Campania all’immagine eterna della Camorra! Io voglio aprire una nuova stagione politica, voglio dare spazio ai tanti esempi positivi presenti nei nostri territori. Poi, la credibilità nelle battaglie di legalità sono date non dalle parole che si dicono, ma dalla vita che si fa; non da moralismi da salotto televisivo, ma dalla militanza nei quartieri, accanto alla gente in carne ed ossa, dove la camorra non è un’immagine letteraria, ma ha il volto fisico di chi t’intimidisce, condiziona la tua vita e toglie serenità alle famiglie. Io sono impegnato su questa trincea».
L’ultimo sondaggio del «Corriere» la dà in vantaggio.
«Non mi sorprende, gli elettori non si lasciano ingannare».