il Fatto 14.5.15
Renzi e il Pd leggermente frizzante
di Antonio Padellaro
È frequente che al ristorante, al momento di servire l’acqua, il cameriere, oltre al canonico dilemma (naturale o frizzante), proponga come terza scelta l’avverbio: leggermente, che sottintende gasata. Significa una bevanda piatta, inoffensiva e con qualche bollicina di rappresentanza. Ecco, leggermente gasata è come Matteo Renzi immagina la sinistra pd di cui a Repubblica ha dettato la nuova composizione oligominerale: fuori i Bersani, i D’Alema e i Fassina e spazio agli Orlando, Martina, Padoan, De Vincenti, tutti guarda caso ministri e sottosegretari suoi e dunque adatti per una corretta digestione. Anche se non riusciamo a immaginare questi eroi della sinistra renziana alla guida delle masse diseredate come in un dipinto di Pellizza da Volpedo, martedì a Linea Notte abbiamo ascoltato sul tema rovente della scuola il pensiero del deputato Enzo Amendola, presentato come esemplare di quella nuova e dinamica leva che dovrebbe finalmente soppiantare i tirannosauri del Nazareno. Purtroppo, il momento più notevole del suo intervento light è stato quando ha incautamente definito Eleonora Forenza di Rifondazione, che con lui dibatteva, “la nostra amica”, beccandosi un secco: “Io non la conosco”. Se davvero aspira a un’opposizione docile e leggera, invece di improvvisare, il premier può fare come i vecchi regimi comunisti d’oltrecortina che affidavano a un partito fantoccio, dei contadini o dei minatori, il compito di dissentire, con giudizio. Tanto che l’obiezione preferita era: “Siamo totalmente d’accordo con il compagno segretario purché si prosegua su questa strada”.