lunedì 25 maggio 2015

Corriere 25.5.15
Berlusconi da Fazio
Ma l’ex premier sembra uscito da «Youth»
di Aldo Grasso


Prima Piero Angela, poi Silvio Berlusconi. Il salotto di Fabio Fazio sembra una scena non montata di Youth di Sorrentino: con il cannocchiale rovesciato per rimpicciolire le cose (come insegnava già Galileo). È tutto un già visto, un già detto. Persino il consiglio «da vecchio editore» dato al conduttore: tagliarsi la barba per sembrare più giovane. Le incertezze del maestro sono le certezze del discepolo, questa è stata la grande lezione che Renzi ha imparato da Berlusconi. Ha capito il ruolo della tv nella personalizzazione della leadership, ha operato fruttuose «invasioni di campo» facendosi invitare da Maria De Filippi, Barbara D’Urso, Bruno Vespa (i voti si conquistano nelle trasmissioni pop), ha dimostrato fastidio per gli apparati storici di mediazione.
Così, dopo dodici anni di inviti inevasi, Berlusconi si è deciso a mettere piede nel salotto «d’interesse culturale». Moderati, rassemblement, comunisti, rimpianti, giornaloni, rivoluzione liberale, un anno che non va in tv, persino il Milan, persino Dudù: non si esce da Youth , non si esce dalla prigione del passato.
Lontani i tempi in cui Berlusconi spolverava la sedia di Travaglio. Ormai si fa fotografare mentre segue l’Eurofestival, permette a Fazio di andare sull’intimo («i servizi sociali le sono serviti a qualcosa?») e dopo la rottura del patto del Nazareno sembra aver perso la sua formidabile forza di trascinamento. Però strappa ancora qualche applauso al «nemico». «Il tempo passa», dice Fazio. Niente dà tanto la scossa del tempo come ricordare il tempo che passa. Tutto è Youth .