sabato 23 maggio 2015

Corriere 23.5.15
Ordinario razzismo
Viaggiatori senza biglietto e regole di Trenitalia
di Sergio Bontempelli


Mattino, treno regionale 3041 Lucca-Firenze. Un passeggero, italiano, non ha il biglietto. Ha l’aria strafottente, e si rivolge a male parole alla capotreno che, giustamente, gli fa la multa. Pomeriggio, regionale 23364 Firenze-Pisa. Un altro passeggero, senegalese, strafottente anche lui, è senza biglietto. Stavolta la capotreno ordina di scendere alla prima stazione. C’è anche un poliziotto che lo caccia senza troppi complimenti.
Decido di intervenire. Chiedo alla capotreno perché ha fatto scendere il passeggero: la legge dice che in questi casi bisogna fare la multa, inviandola a casa per posta se l’interessato non paga subito. Lei mi dice che si è comportata secondo le regole, e io insisto: desidero il riferimento normativo esatto. Mi chiede le mie generalità e io le mostro un documento, chiedo che prenda nota dei miei dati e che inserisca le mie contestazioni nel verbale. Lei si siede, respira e mi dice che in effetti la cosa non è prevista dalla legge, ma dai regolamenti interni di Trenitalia. Le mostro i regolamenti e le faccio notare che dicono il contrario. Lei telefona ad un responsabile: «ciao, scusa, ho fatto scendere un tizio “di colore” (è rilevante il dettaglio? I passeggeri non sono tutti uguali?) e adesso c’è un altro passeggero che mi chiede in base a quale legge ho agito». Dall’altro capo del telefono sento citare le Condizioni generali di Trasporto, art. 7. Riapro l’Ipad, cerco le Condizioni generali di Trasporto, vado all’art. 7 e glielo mostro: parla di multa, non di discesa forzata dal mezzo. «Ma io sul treno ho un potere discrezionale», prova a difendersi. Regolamenti alla mano, le faccio notare che le cose non stanno così. Alla fine si arrende: «Faccia una contestazione formale e vediamo cosa le rispondono». E così ho fatto: ho chiamato il call center della Regione Toscana e ho chiesto una risposta scritta dell’azienda. Nel frattempo, un passeggero italiano ha avuto una multa, e uno «di colore» — per usare la terminologia superficiale dell’operatrice — è stato cacciato in malo modo dal treno...