Corriere 20.5.15
Anche l’isola di Rodi ebbe la sua Shoah
Il titolo è Gli ultimi ebrei di Rodi . Ma il saggio dello storico Marco Clementi e della archivista greca Eirini Toliou (DeriveApprodi, pp. 309, e 23) non si occupa soltanto di coloro che nel luglio dal 1944 furono deportati ad Auschwitz dall’isola più importante del Dodecaneso, all’epoca possedimento italiano, per motivi razziali. Nel testo sono ricostruite anche vicende contigue, in particolare quella degli ebrei che cercarono di trasferirsi in Terrasanta sul piroscafo fluviale «Pentcho», partito da Bratislava nel maggio 1940 e naufragato in ottobre nel Mar Egeo, in acque territoriali italiane. I naufraghi furono portati a Rodi e poi trasferiti in un campo d’internamento a Ferramonti di Tarsia, in Calabria, dove nel settembre 1943 furono liberati dai britannici. Invece gli ebrei residenti a Rodi ebbero la sventura di ritrovarsi sotto il controllo dei tedeschi, che occuparono l’isola, li identificarono e li radunarono, anche grazie alla collaborazione delle autorità locali italiane legate alla Rsi, per poi deportarli verso lo sterminio. Ne partirono circa 1.800, ne tornarono soltanto 150. Una crudele tragedia, di cui nel nostro Paese si è sempre parlato poco: ora il libro di Clementi e Toliou la ripercorre in tutti i suoi dettagli.