Corriere 18.5.15
Peccato e volontà per Piero Abelardo
di Arturo Colombo
Uscita in italiano nel 1976, appare di nuovo, insieme all’originale in latino, la traduzione dell’ Etica di Piero Abelardo (Mimesis, pp. 147, € 14), il filosofo e teologo francese vissuto dal 1079 al 1142, e considerato precursore della Scolastica. Scritta dopo l’esperienza fra i «monaci corrotti e sfrenati» — come nota la curatrice Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri —, quest’opera affronta alcuni concetti fondamentali dell’etica cristiana, come il peccato, la voluntas , la penitenza. Interessanti le pagine che trattano «di quanti modi si definisce il peccato». Un’altra delle parti più rilevanti riguarda la vivacità del dialogo, non privo di eloquenti riferimenti testuali, che mette a confronto le tesi del filosofo (pronto a elogiare i Vangeli e le pagine di San Paolo o Sant’Agostino) e quelle del cristiano, altrettanto disposto a citare i grandi testi di Platone, Seneca o Cicerone. Stimolanti, anche per non credenti, i paragrafi sul pentimento. Particolarmente significativa la conclusione del primo libro, che sottolinea come e perché un tema fondamentale come quello della verità accende «già di troppa invidia e odio il cuore degli uomini più autorevoli nell’ambito della religione».