domenica 17 maggio 2015

Corriere 17.5.15
La desolante commedia dei politici in svendita
di Goffredo Buccini


Ricoprire una funzione pubblica — con onore e disciplina — va considerato un privilegio: l’unico vero cui un eletto debba aspirare. E i cittadini hanno giustamente le scatole piene di una Casta (copyright Rizzo-Stella) da decenni dedita a collezionare privilegi ben più materiali. Tuttavia faceva impressione, l’altra sera su Sky, quella specie di svendita della politica nella quale hanno gareggiato Michele Emiliano, Francesco Schittulli e Antonella Laricchia, tre dei quattro candidati in lizza per la carica di presidente della Regione Puglia (Adriana Poli Bortone aveva dato forfait).
Il batterio Xylella o il gasdotto Tap sono subito apparsi bazzecole rispetto alla domandona formulata dal luciferino conduttore: «Ogni consigliere pugliese prende diecimila euro: troppi? E voi, se eletti, quando guadagnereste?». Se la giovane Laricchia, da grillina, in fondo ha solo dovuto interpretare se stessa, garantendo dimezzamenti e rinunce da vangelo pentastellato, i suoi due rivali si sono scatenati nella rincorsa. Il pd Emiliano, bollando le cifre in questione come «inaccettabili», ha promesso «l’eliminazione dei compensi», concedendo (temerario) «un indennizzo a chi deve smettere di fare il proprio lavoro, fino alla somma che prendeva prima di entrare in politica». L’oncologo fittiano Schittulli, col tono di chi rilancia a un’asta, ha proclamato: «Io rinunzio alla mia indennità di presidente di Regione, alla liquidazione e al vitalizio! Lavorerò gratis! I diecimila euro? Troppi, basta la metà! Ma lavorando a tempo pieno: se no, stessero a casa».
Coraggio, signori, non siate tirchi: chi offre di più? Chi molla agli elettori indignati anche la moto del figlio o la coperta della nonna? Possibile che in Italia persino le migliori intenzioni tracimino in commedia? Al primo che avrà la dignità di dire che non tutti i soldi della politica finiscono per forza in crusca, regaliamo due tappeti e un cammello .