martedì 7 aprile 2015

Repubblica 7.4.15
“Africani per il Pd, est-europei con la destra” Ecco come voterebbero i nuovi italiani
Un sondaggio della Fondazione Leone Moressa rivela che i cinque milioni di immigrati stranieri del nostro Paese parteciperebbero in massa alle elezioni
Apprezzano Renzi (e ancora di più Mattarella), scelgono il centrosinistra ma non si fidano dei politici già eletti
di Vladimiro Polchi


DISPREZZANO i politici, ma andrebbero in massa a votare. Amano Sergio Mattarella, promuovono Matteo Renzi, guardano con fiducia a Maurizio Landini. Se potessero, gli immigrati saprebbero bene per chi votare: africani e asiatici a sinistra, i cittadini dell’Est Europa a destra. Pd e Movimento 5 Stelle la farebbero da padroni. La Lega Nord sarebbe ridotta al lumicino.
A fotografare gli orientamenti di voto dei cinque milioni di “nuovi italiani” è un sondaggio della Fondazione Leone Moressa. I risultati? I gusti degli immigrati non paiono così distanti da quelli degli italiani: bassa la fiducia nei politici. Solo il 22,3 per cento gli dà la sufficienza, quasi l’80% li boccia senza appello. In particolare, un quarto dei migranti si ferma al voto 5 e un quinto li bolla col voto più basso: uno. Bassa fiducia, ma forte desiderio di partecipazione alla vita pubblica: ben il 75,9% degli stranieri dichiara che andrebbe a votare alle elezioni in Italia. I più interessati al voto sono gli uomini, ultraquarantenni, africani (81%) e asiatici (88%). Tra chi si asterrebbe, invece, la maggioranza (69,2%) indica come motivo la sfiducia nei politici ritenuti «tutti uguali», uno su quattro (23,1%) lo scarso interesse verso la politica. I restanti non andrebbero a votare perché «tanto i politici non fanno mai gli interessi degli immigrati».
Tra i protagonisti della scena pubblica, il più apprezzato dagli “stranieri d’Italia” è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un consenso pari al 70,4%. Alto il voto anche per il premier Renzi (piace al 59,3% degli immigrati). La coalizione sociale, lanciata nelle ultime settimane da Maurizio Landini, fa schizzare la fiducia nel leader Fiom al 38,9%. Beppe Grillo incassa la fiducia di poco meno di un terzo degli immigrati (29,6%). Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, chiamato a gestire le emergenze migratorie, si ferma al 25,9%. A livelli minimi di fiducia si piazzano i leader di centrodestra: Giorgia Meloni (18,2%) e Silvio Berlusconi (14,8%). Ultimo Matteo Salvini che, nonostante le sue campagne antiimmigrati, ottiene comunque la fiducia del 13% degli stranieri.
Quanto ai Paesi d’origine, gli africani vanno matti per il presidente della Repubblica e per Matteo Renzi. Landini spopola tra i latinoamericani, Grillo va fortissimo tra gli asiatici. I leader di centrodestra piacciono per lo più alle donne. Alfano e Berlusconi vengono preferiti dagli over 40, mentre Salvini e la Meloni conquistano i giovani. E ancora: la leader di Fratelli d’Italia trova il massimo consenso tra i cittadini dell’Est Europa (22%) e del Sud America (25%). Matteo Salvini, invece, va forte soprattutto tra gli asiatici (22%).
Come già rilevato da una ricerca Ismu del maggio 2010, gli immigrati continuano a preferire la sinistra (38,9%), ma non in massa. Il 35,2% si dice di centro e oltre un quarto (25,9%) si considera di destra. Tra gli africani e gli asiatici prevale la sinistra, mentre le nazionalità dell’Est Europa (reduci dai regimi comunisti) tendono a preferire centro e destra. Peraltro i neocomunitari, come romeni e bulgari, possono già votare alle elezioni amministrative.
Infine, tra i singoli partiti domina la scena il Pd di Renzi, con il 43,7% delle preferenze. Nettamente staccato, in seconda posizione, il Movimento 5 Stelle (18,8%), che precede Forza Italia (10,9%). Si avvicina alla soglia del 10% l’Ncd, che conferma un certo apprezzamento degli immigrati per il ministro Alfano. Oltre il 9% sceglie Sel, mentre in coda, come era prevedibile, finiscono due partiti tradizionalmente critici verso l’immigrazione: Fratelli d’Italia (4,6%) e Lega Nord (2,8%).
Insomma, di fronte alle urne i “nuovi italiani” paiono avere le idee abbastanza chiare. Il problema? «Il dibattito sull’immigrazione si sviluppa senza tener conto dei diretti interessati, che non essendo cittadini italiani non hanno diritto alla partecipazione elettorale — scrivono i ricercatori della Fondazione Leone Moressa — il risultato della ricerca conferma ancora una volta che l’immigrazione è una realtà molto più complessa di come si potrebbe immaginare, non facilmente riconducibile a luoghi comuni e immagini stereotipate».