domenica 5 aprile 2015

Repubblica 5.4.15
Roma, appello al dialogo per il 25 aprile conteso “Diventi prova di pace”
Il sindaco Marino: “Celebriamo tutti assieme la Liberazione” Ma la Brigata ebraica conferma il forfait: “Basta contestazioni”
di Gabriele Isman


ROMA Il silenzio dei giorni solenni della festa ebraica Pesach non placa le polemiche sulla manifestazione per il prossimo 25 aprile a Roma. «Non parteciperemo al corteo — ribadisce Eugenio Iafrate, vicepresidente romano dell’Aned, associazione degli ex deportati che per prima aveva annunciato il forfait. «Nella riunione del 30 marzo, con gli organizzatori del corteo c’erano molte sigle non invitate dall’Anpi, tutti gruppi orientati nella lotta per la liberazione della Palestina che hanno contestato la Brigata ebraica, come succede da due anni in piazza. Il 25 aprile non dev’essere l’ennesima occasione per lo scontro tra Israele e Palestina. È la celebrazione di 70 anni della liberazione italiana».
Dopo l’Aned e prima del silenzio di Pesach la comunità ebraica romana aveva annunciato il forfait. Per il sindaco Marino «il 25 aprile è una giornata di festa fondamentale per la nostra storia.
Serve la massima unità nel ricordo di tutti coloro che hanno partecipato a rendere il nostro Paese libero e democratico. Proprio per questo stiamo lavorando per organizzare in Campidoglio eventi che ne ricordino l'importanza a tutti, sia dal punto di vista storico, che culturale e per le nuove generazioni.
Insomma, i 70 anni dalla Liberazione dell'Italia dal Nazifascismo meritano tutto il nostro impegno e tutta la nostra capacità di essere solidali e uniti».
Paolo Masini, assessore di Roma Capitale con delega alla Memoria: «Con la rinuncia della comunità ebraica si perde un pezzo del 25 aprile. Più di una volta la Brigata è stata contestata, ma è stata un episodio importante della Liberazione nazionale.
Utilizzerei un momento alto come quello del 25 aprile per aiutare i processi di pace che alcuni stanno con fatica costruendo».