Repubblica 30.4.15
Lo scrittore Asante
“Gli agenti la passano sempre liscia questa è una rivolta contro il razzismo”
intervista di Anna Lombardi
«Non importa quanto grave sia quel che fanno, i poliziotti la passano sempre liscia. Anche a Baltimora, che pure ha un sindaco nero, dov’è nero metà del consiglio comunale. Per questo la gente è in strada. Il sistema giudiziario americano affonda le radici in una società razzista e segregazionista. Se non s’interviene su quello non cambierà nulla». Mk Asante, professore di scrittura creativa alla Morgan University, storica università di Baltimora, è appena rientrato da West North e Pennsylvania Avenue, epicentro degli scontri. Scrittore, 32 anni, è l’autore di Buck, bestseller che ha dominato le classifiche americane, definito dal Washington Post “ la voce di una generazione”. «Le cose non sono come le descrivono i media. Parlano di violenti: ma sa come sono iniziate le violenze? Sabato una marcia pacifica è passata vicino allo stadio dove giocavano gli Orioles, la squadra locale. Tifosi bianchi si sono affacciati gridando “ We don’t care”, non c’importa. Hanno chiamato i manifestanti scimmie. È successo il finimondo, certo. Ma c’era stata una provocazione ».
Ma la rivolta è stata violenta, la peggiore in città dal 1968, quando a Memphis fu ucciso Martin Luther King...
«È una ribellione, che è diverso. E ci sono tante manifestazioni pacifiche. La gente si è organizzata per ripulire le strade. Quello che vediamo non è gratuito. C’è un’intera comunità che dice no alla brutalità della polizia» Ne ha parlato con i suoi studenti?
«Le lezioni sono cancellate, ma ne parliamo spesso. Discutiamo di razzismo, di disparità nella giustizia, l’abisso che passa fra scuole bianche e quelle nere. I miei studenti sono critici e delusi da un sistema che non li protegge»
Si sentono insicuri?
«Quando un ragazzo nero vede un poliziotto diventa nervoso anche se non hai fatto niente. Sai che può fermarti, picchiarti, spararti, soffocarti solo per il colore della tua pelle. Succede di continuo anche a me, anche mentre vado all’università. E sono un professore. È orribile».
Eppure viviamo in un’epoca storica. Obama presidente, Loretta Lynch ministro della giustizia...
«Sono eventi troppo recenti. Non ancora radicati, la mentalità cambia lentamente. La società progredisce ma non servirà a niente se non si riforma il sistema della giustizia. Per cambiare le cose oggi è necessario alzare la voce ».