domenica 26 aprile 2015

Repubblica 26.4.15
Quante affinità tra musica e matematica
di Piergiorgio Odifreddi


DOPO una conferenza tenuta qualche tempo fa a Bauladu, vicino a Oristano, un uditore mi ha offerto un cd di Andrea Cutri intitolato Eterno Divenire. L’amore di Barrett e Browning, dicendomi di guardane il libretto e sentirne la musica. Tornato a casa, ho capito il motivo del suggerimento. Il fondo in trasparenza sulla copertina è il papiro di Rhind di quasi 4000 anni fa, conservato al British Museum e fonte delle conoscenze sulla matematica dell’antico Egitto. Un papiro che si apre con la frase: «Metodo corretto per entrare nella Natura e conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero e ogni segreto». Il cofanetto contiene molti riferimenti matematici. Ad esempio, la formula di Eulero sui numeri primi, che sta alla base della cosiddetta ipotesi di Riemann, il più famoso problema aperto della matematica. La spirale di Ulam, che rappresenta visivamente la distribuzione dei numeri primi. E una poesia palindroma sui numeri primi, ogni verso della quale ha un numero primo di lettere, e i cui versi coprono tutti i numeri primi fino a 17. Nella Calabria di 2.500 anni fa Pitagora scoprì il rapporto tra matematica e musica, sintetizzato nell’espressione “la musica delle sfere”, e nella Sardegna di oggi quel rapporto continua a essere coltivato.